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Credo che la verità vada urlata contro ogni indifferenza mediatica e delle coscienze. Perciò questo è uno spazio di controinformazione su tutto ciò che riguarda le lotte sociali. Questo blog è antisionista perchè antifascista. Informatevi per comprendere realmente e per resistere.

Donatella Quattrone


domenica 28 ottobre 2012

IL MASSACRO DI DAWAYMECH



<<Il 28 ottobre, mezz’ora dopo la preghiera del mezzogiorno, ricorda il muhktar, venti autoblindo entrarono nel villaggio da Qubayba mentre i soldati  attaccavano simultaneamente dal fianco opposto. I venti uomini che difendevano il villaggio restarono paralizzati dal terrore. I soldati sulle autoblindo aprirono il fuoco con mitragliatori e mortai, facendosi strada nel villaggio su tra fianchi lasciando aperto il lato est per far uscire da lì 6000 persone in un’ora. Poiché non ci riuscirono, le truppe saltarono già dai veicoli e cominciarono a sparare alla cieca. Molti abitanti corsero a rifugiarsi nella moschea o fuggirono lì vicino in una caverna sacra chiamata Iraq al-Zagh. Arrischiatosi a tornare al villaggio il giorno successivo, il mukhtar scorse con orrore le pile di morti nella moschea – e molti di più sparsi per le strade -, uomini, donne e bambini, tra cui riconobbe il proprio padre. Quando andò alla caverna trovò l’entrata bloccata da dozzine di cadaveri. Il mukhtar contò che mancavano all’appello 455 persone, di cui circa 170 tra donne e bambini.
Anche i soldati ebrei che presero parte al massacro riferirono scene raccapriccianti: neonati col cranio spaccato, donne violentate o bruciate vive dentro casa, uomini uccisi a coltellate.>>

I. Pappe, La pulizia etnica della Palestina, Fazi Editore, Roma 2008, pp. 237-238.

Nota: questo massacro è avvenuto il 28 ottobre 1948. Quanto qui narrato da Pappe si basa sulla testimonianza, ampiamente confermata, del mukhtar Hassan Mahmoud Ihdeib.

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