30 giugno 2013
300 operai dell’Altrocomune rimuovono tutta la recinzione del sito militare sotto i Colli Berici
Vicenza libera dalle servitù militari: non è un sogno, è una pratica.
Quella messa in campo questo pomeriggio da 300 operai dell’Altrocomune
che, con caschetto, pettorina e cesoia, si sono presentati alle due del
pomeriggio di fronte a Site Pluto - l’installazione militare
statunitense sotto i Colli Berici - smontandone completamente la
recinzione.
IL VIDEO
All’interno i militari statunitensi non hanno potuto far altro che guardare e insultare; fuori, donne
e uomini armati di semplici cesoie hanno lavorato per più di mezzora
alla rimozione di centinaia di metri di reti e filo spinato, tra canti e
cori.
Base Pluto è un retaggio della Guerra Fredda, con bunker atomici
inaccessibili alle autorità italiane di cui gli statunitensi continuano a
detenere il controllo. L’anno scorso avevano annunciato un progetto di
ammodernamento del sito, ma, dopo le mobilitazioni, hanno deciso di
congelarlo. Questo sito, insieme alle altre basi militari statunitensi,
deve essere subito riconsegnato ai cittadini di Vicenza.
IL VIDEO DI GLOBALPROJECT
Alla vigilia dell’inaugurazione della nuova base Usa al Dal Molin, dunque, un’altra base militare viene aperta:
ma non dalla fanfara militare chiamata a suonare l’arroganza dello
scarpone militare sul territorio vicentino, bensì da 300 operai
dell’Altrocomune che hanno smontato la base Usa Pluto inseguendo un
sogno comune: quello di vedere Vicenza libera dalle servitù militari.
"Le mobilitazioni di questi anni - hanno ricordato i manifestanti al megafono - hanno impedito agli statunitensi di realizzare un aeroporto al Dal Molin,
costringendoli a rinunciare a metà dell’area - oggi diventata il Parco
della Pace - e realizzando, nell’altra metà, una cattedrale nel deserto. Mobilitarsi significa strappare, metro dopo metro, il territorio alle basi di guerra.
E’ con queste premesse che si apre la campagna "Vicenza libera dalle
servitù militari": le truppe Usa devono andarsene, a partire dalle basi
che essi stessi dicono di non utilizzare".
L’iniziativa arriva alla vigilia dell’inaugurazione della nuova base
Usa al Dal Molin, il prossimo 2 luglio: una cerimonia sotto tono dopo
che, lo scorso 4 maggio, gli statunitensi hanno dovuto rinunciare ad
aprire le porte della struttura militare alla città a causa della
mobilitazione della comunità locale.
Per la stessa sera noi torneremo in piazza con una fiaccolata:
non rincorreremo gli statunitensi nelle loro scadenze, ma costruiremo
la nostra agenda di mobilitazioni, iniziata quest’oggi con l’apertura di
site Pluto. Il prossimo 7 settembre, nel pieno del Festival NoDalMolin, torneremo in tanti intorno alle recinzioni del Dal Molin.
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