Posti
di blocco, unità cinofile e quant'altro, per cercare una vendetta e una
punizione esemplare, mentre le varie agenzie di stampa battevano la
notizia tirando in causa (ancor
prima di conoscere l'identità dei due “sospettati”) un gruppo di
sinistra -Dhkp-C – come l'autore dell'attacco. L'inseguimento nelle vie
limitrofe da parte della polizia ha provocato la morte di uno dei due e
il ferimento dell'altro.
Il pugno
duro delle forze dell'ordine ha forse avuto l'effetto cercato ma
l'uccisione di una persona sospettata si riconferma la prassi e la
regola della gestione
di vicende di questo tipo o simili. In un Paese come la Turchia, che
sebbene non ci stupisce per la recrudescenza in campo repressivo, morire
dopo un inseguimento da parte della polizia sembra non fare scalpore,
mentre nelle strade, al di là dell'episodio isolato dell'attacco ai
locali della polizia, continua a crescere un dissenso e un malessere
sociale nei confronti del governo.
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