Mattia 17 anni e il pestaggio (VIDEO)
Qui di seguito il racconto di Mattia, giovane No Tav 17enne che venerdì è stato tra i fermati dalle forze dell’ordine durante la passeggiata notturna, ma che dopo qualche ora è stato rilasciato con una denuncia a piede libero.
Arrivato nel tardo pomeriggio al presidio di Venaus, dopo essere stato dimesso dall’ospedale di Rivoli, ci ha raccontato di quelle drammatiche ore lasciandoci poi con una promessa: tornerò presto!
Buona guarigione Mattia, giovane No Tav!
Fonte:
http://www.notav.info/post/mattia-17-anni-e-il-pestaggio-video/
No Tav, la denuncia dell’attivista pisana: “Manganellate, insulti e palpeggiamenti da parte delle forze dell’ordine”
da huffingtonpost.it
“Da quando mi hanno fermata a quando mi hanno portata all’interno del cantiere sono stati dieci minuti di follia. Ho ricevuto una manganellata in faccia, mi hanno toccata nelle parti intime e mi hanno insultata”. A parlare, durante la conferenza stampa organizzata dal movimento No Tav a Susa (Torino), è Marta Camposana, attivista pisana di 33 anni che è stata denunciata per resistenza.
“Le forze dell’ordine – ha raccontato – ci hanno chiusi con due cariche e bersagliati con una pioggia di lacrimogeni. Poi sono stata colpita da una manganellata alle spalle e trascinata a terra. Una volta nel cantiere ho detto che avevo bisogno di un medico, ma mi hanno nuovamente insultata e portata al pronto soccorso soltanto quattro ore dopo, alla fine delle procedure in questura, dove mi hanno denunciata solo perché avevo del Maalox e dei limoni per contrastare i lacrimogeni”.
“Gli arrestati della scorsa notte sono degli eroi”, ha sostenuto poi Nicoletta Dosio, portavoce del movimento No Tav, durante la conferenza stampa successiva agli scontri al cantiere di Chiomonte. ”Ero presente anche io – ha aggiunto – e le forze dell’ordine hanno sparato lacrimogeni ad altezza d’uomo anche sulla gente che defluiva. E’ stata usata violenza inaudita. Oggi siamo qui per dire basta”. Secondo Dosio, i pubblici ministeri Andrea Padalino e Antonio Rinaudo erano presenti all’interno del cantiere “soltanto per convalidare arresti già decisi”.
Fonte:
http://www.notav.info/top/no-tav-la-denuncia-dellattivista-pisana-manganellate-insulti-e-palpeggiamenti-da-parte-delle-forze-dellordine/
Una
violenza preannunciata quella della Questura che ieri sera, non appena è
partita la passeggiata notturna da Giaglione, già emanava farneticanti
comunicati paventando lo spauracchio del black block travisato tra i
manifestanti valligiani.
Una violenza preordinata quella delle forze dell’ordine, che caricano
con la celere i No Tav ancora distanti dalle reti e completamente a
freddo. Lo fanno all’interno di un sentiero di montagna strettissimo e
pericoloso dove la gente cade, viene calpestata e poi ferita,
ripetutamente, dai manganelli di ordinanza e inseguita addirittura nei
boschi (già affumicati dai fumi illegali sparati dalla polizia). Da
segnalare all’interno del cantiere la presenza dei due mastini della
procura che hanno l’ossessione dei No Tav, Padalino e Rinaudo, erano li
per caso oppure già sapevano che avrebbero fatto degli arresti?
Ci sono molti anziani tra i più di cinquecento manifestanti, sono
loro i primi a non farcela a scappare e gruppi di più giovani provano a
frapporsi: tra di loro troviamo i 7 arrestati di cui la Questura di
Torino, per mano del vendicativo Petronzi, si vanta.
Ennio, Luke, Matthias, Piero, Marcello, Gabriele e Alberto sono i
sette arrestati di questa notte di violenza, notte in cui il movimento
No Tav ha dimostrato una volta in più cosa vuol dire lottare e resistere
tutti insieme, anche nei momenti difficili.
La presenza delle forze dell’ordine all’interno del cantiere è quella
delle grandi, anzi grandissime occasioni, con numerosi mezzi e uomini a
disposizione degli esaltati questurini. Come scritti poc’anzi, li
troviamo subito fuori dalle reti e la loro intenzione è chiara: vogliono
picchiare e fare male.
Ci riusciranno perché oggi contiamo 63 feriti tra i No Tav,
escludendo da questo conto le semplici contusioni e intossicazioni da
gas lacrimogeni che oramai non fanno più testo.
Oggi alle 15.00 al presidio internazionale di Susa il Movimento No
Tav ha denunciato con forza, attraverso una conferenza stampa, la notte
appena trascorsa.
Parole di rabbia verso chi si è macchiato dei reati più infamanti,
come nel caso di Marta compagna Pisana rilasciata in mattinata che,
catturata con gli altri, mentre veniva brutalmente pestata è stata
molestata, sessualmente, dai celerini.
C’è anche il caso di Mattia, ragazzo 17enne che per due ore è stato
picchiato dalla polizia ed è tornato in presidio solo nel tardo
pomeriggio, per lui come per Marta un denuncia a piede libero ma nessun
arresto.
Stiamo raccogliendo racconti e testimonianze di questa notte, ma ciò
che è importante sottolineare è che il movimento ha dimostrato una volta
di più che anche in una situazione difficile si diventa un’unica forza,
compatta, in grado di resistere e anche di contrattaccare.
La Questura questa volta si è tolta il dente avvelenato e noi,
consapevoli di aver di nuovo visto la vera faccia del potere, o meglio
di chi lo serve, ci stringiamo attorno agli arrestati, rilanciando a
tutte le iniziative che già da stasera animeranno quest’estate di lotta
in Valsusa.
La lotta No Tav non si arresta!
Liberi tutti, liberi subito!
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