Martedì, 10 Settembre 2013 14:35 Scritto da
Luca Fiore
E’ finito
in manette l’amministratore unico del salumificio “Scarlino”, il 51enne
Attilio Scarlino, arrestato questa mattina su ordine della Procura di
Lecce. L’arresto è stato ordinato in conseguenza della morte, lo scorso
30 agosto, di Mario Orlando, l’operaio 53enne di Taurisano che è morto
stritolato da un’impastatrice di carne alla quale stava lavorando. Nei
guai non ci è finito solo Attilio Scarlino, ma nel registro degli
indagati ci sono finito anche Antonio Scarlino, responsabile della
sicurezza dell’azienda che produce salumi, in particolare wurstel, e
Luigi De Paola, capo reparto.
Nei loro confronti erano stati ipotizzati i reati di rimozione od
omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro e di morte come
conseguenza di altro reato. I macchinari utilizzati all’interno
dell’azienda, infatti, erano dotati di un sistema di sicurezza che, in
caso di avvicinamento alla stessa, ne prevedevano l’immediato stop. Un
sistema che, secondo quanto appurato nel corso delle indagini, sarebbe
stato però rimosso per ordine della direzione dell’azienda per
accelerare i ritmi di lavoro. Un accorgimento per velocizzare la
produzione che a Mario Orlando è costato la vita. Anche un collega della
vittima, l’operaio Mario De Icco, è ancora indagato perché avrebbe
inavvertitamente azionato l’impastatrice che ha ucciso Orlando mentre
puliva il macchinario.
Secondo il
procuratore Cataldo Motta, per ordine dei dirigenti era stato rimosso un
cancelletto che inibiva l'accesso degli operai all'impastatrice durante
le operazioni di pulizia. Allo stesso tempo però il dispositivo di
sicurezza era stato bloccato in modo tale che il cancello risultasse
esistente e chiuso adeguatamente. Mentre l'azienda era sotto sequestro
dopo l’incidente mortale, inoltre, qualcuno ha violato i sigilli proprio
per rimontare un cancello di sicurezza su un'insaccatrice, per
dimostrare che l’azienda rispettava le misure di sicurezza.
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