novembre 11, 2013
Dopo
circa un anno i No Tav – Terzo Valico sono ritornati nelle strade della
Valpolcevera per dire no al terzo valico e lo hanno fatto in
tanti. Oltre un migliaio di persone per le strade di Pontedecimo che
forse non vedeva un corteo così partecipato dai giorni della Liberazione del nazifascismo, in una staffetta immaginaria per un’altra liberazione, quella della Terra.
Nonostante l’aggressione del territorio, le denunce, i fogli di via,
la pantomima degli espropri prima dichiarati e poi rinviati, sono
tornati nelle strade della Valpolcevera per urlare ancora più forte la
contrarietà all’ennesima opera inutile e dannosa per realizzare la
quale si vogliono abbattere case per costruire il by-pass, l’ennesima
opera compensativa, una strada che si reggerà su 15 campante nel greto
del torrente Verde, proprio nei pressi di un ospedale
che mano a mano si sta chiudendo. Ecco questa è la logica del terzo
valico, quella del profitto, del cemento, della mafia, della morte
mentre si respira amianto.
E poi domenica ancora in piazza nel versante piemontese, ad Arquata
per andare di nuovo in tanti a Borgo Radimero per riprendersi i terreni
che Cociv ha recintato e dove ha iniziato la distruzione tagliando
diversi alberi; le reti sono stati abbattuti ed altri alberi piantati.
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