(doc, 6’, Italia, 2012)
di Rossella Anitori e Antonio Laforgia
Fotografia – Rossella Anitori, Antonio Laforgia, Raffaele Petralla
Montaggio – Rossella Anitori, Antonio Laforgia, Chiara Russo
di Rossella Anitori e Antonio Laforgia
Fotografia – Rossella Anitori, Antonio Laforgia, Raffaele Petralla
Montaggio – Rossella Anitori, Antonio Laforgia, Chiara Russo
Si
svegliano quando è ancora buio; ammassati nei furgoni percorrono un
labirinto di strade sterrate fino ai campi dove lavorano a testa bassa
per oltre dieci ore. Sono i braccianti della grande piana del pomodoro
italiano. Migliaia di migranti africani condannati dalla mancanza di
alternative a nutrire il grande serbatoio di lavoro nero che sostiene i
profitti dell’industria agroalimentare. Non conoscono buste paga,
contratti né diritti. Vengono reclutati dai loro stessi connazionali, i
“capineri”, dietro a cui si nasconde il “padrone bianco”. Due facce
della stessa medaglia, quella di un sistema che dal 2011 la legge
riconosce come reato, ma che nelle campagne italiane è ancora la regola.
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