Appello per aiuto ai migranti ospiti a Pellaro:
Urgentissimi sono biancheria di ricambio per uomini donne e bambini di
tutte le età (calze, mutande, reggiseni); asciugamani e teli di spugna
(anche quelli da mare); prodotti per l’igiene personale (bagnoschiuma,
shampoo, dentifrici, spazzolini da denti e assorbenti
igienici); biberon. Servono poi capi di vestiario e scarpe misure medie
40-42 maschili e 38-40 femminili, più scarpe per bambini di tutte le
misure, giocattoli da 0 a 10 anni, colori, carta, quaderni e penne.
(Fonte: http://www.scirocconews.it/index.php/2013/10/14/reggio-la-catena-della-solidarieta-per-i-migranti/)
Portarli al Palazzetto dello Sport di Pellaro-Reggio Calabria adibito a centro accoglienza.
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Bimbi migranti, punti di raccolta, sorrisi e caramelle
Oggi, al ritorno dalla casa famiglia per disabili mentali dove faccio volontariato, volevo portare
qualcosa ai migranti. Siccome era quasi l'una non ho comprato nulla e sono andata direttamente al Palazzetto per vedere com'era la situazione. Stavano facendo le indentificazioni e c'erano due tende
come punto raccolta degli aiuti portati dalla popolazione. Si vedevano alcuni bambini e ragazzetti che
sorridevano all'ingresso del Palazzetto, in attesa dell'identificazione.
C'erano molti poliziotti che vigilavano l'ingresso davanti ai bambini.
Ho chiesto ad uno di loro di cosa avevano bisogno perchè ero arrivata
tardi e non avevo potuto portare nulla. Mi risponde che sicuramente
hanno bisogno di generi di prima necessità ma che dovevo chiedere alle
signore (intendendo quelle nei punti raccolta) per saperne di più. Avevo
due pacchetti di caramelle in borsa e volevo regalarle ai bambini ma
non ci si poteva avvicinare. Allora dopo un paio di minuti ho chiesto al
poliziotto se poteva farmi una cortesia porgendo da parte mia quelle
caramelle ai bimbi. Un suo collega rispondeva che dovevo lasciarle alle
signore. Ma il primo poliziotto ha fatto cenno ad un bambino di
avvicinarsi per prendere le caramelle che avevo in mano. Con un gesto
rapidissimo, prima che l'agente rimandasse al suo posto il bambino, ho
fatto giusto in tempo a porgere i pacchetti e a sfiorare appena la testa del
bimbo perchè non c'era tempo per una carezza. Il tutto sotto lo sguardo
soddisfatto del poliziotto che sembrava dirmi: "Volevi fare un bel gesto
e te l'ho fatto fare".
Donatella Quattrone
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