Scritto da: valsusa report
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gen•
18•14
Comune
in Val Susa condanna Pizzarotti per il suo coinvolgimento nella TAV
israeliana che attraversa la Cisgiordania. La Coalizione Italiana Stop
That Train chiede al governo italiano di scoraggiare le imprese italiane
che operano in violazione del diritto internazionale, seguendo
l’esempio di altri paesi europei.
Il 27 dicembre il Consiglio comunale di
Villar Focchiardo (TO) ha approvato all’unanimità una delibera che
condanna la Pizzarotti Co S.p.A. di Parma per il suo coinvolgimento
nella ferrovia ad alta velocità israeliana che attraversa la
Cisgiordania occupata. La TAV israeliana, che dovrebbe collegare Tel
Aviv a Gerusalemme, taglia per 6,5 km i Territori
palestinesi occupati in palese violazione del diritto internazionale,
comportando la confisca di terre palestinesi e il saccheggio di beni
appartenenti al territorio occupato per la costruzione di una linea
ferroviaria ad uso quasi esclusivo dei cittadini israeliani.
Villar Focchiardo diventa così la sesta amministrazione locale ad
approvare una tale delibera. Il significato della misura è forte dato
che il comune si trova in Val Susa, dove va avanti da 20 anni la lotta
popolare contro la costruzione di una TAV attraverso la vallata.
Nell’ottobre del 2013, una delegazione No
Tav si è recata nei Territori palestinesi occupati dove ha potuto
costatare come la sottrazione continua di terre palestinesi è
strumentale allo “spezzettare il territorio”.
L’estate scorsa l’organizzazione
palestinese per i diritti umani Al-Haq ha pubblicato un parare legale
sul caso in cui si afferma che ci sono “fondati motivi” per ritenere
Pizzarotti responsabile di atti che “possono ammontare a gravi
violazioni del diritto internazionale, come i crimini di guerra di
saccheggio e di distruzione e appropriazione di beni”. Per gli stessi
motivi, la Deutsche Bahn si era già ritirata dal progetto nel 2011.
Oltre alla condanna politica e morale, la delibera approvata impegna il
sindaco e la giunta di Villar Focchiardo a valutare la possibilità di
inserire una clausola “che escluda la partecipazione di aziende e
soggetti economici che operino in violazione dei diritti umani e/o in
contrasto con i diritto internazionale” nel regolamento del comune “per
la partecipazione a bandi comunali per l’esecuzione di opere pubbliche”.
La delibera di Villar Focchiardo arriva
in un momento in cui governi e impresi europei prendono misure per
evitare complicità con le violazioni del diritto internazionale commesse
da Israele. Negli ultimi mesi, tre imprese olandesi, su consiglio del
governo, hanno interrotto legami con gli insediamenti israeliani. A
dicembre 2013 il governo britannico ha pubblicato linee guida che
avvertono sui “chiari rischi connessi alle attività economiche e
finanziarie negli insediamenti” e non incoraggia né offre supporto per
tali attività. La Romania ha vietato ai suoi cittadini lavoratori edili
di essere coinvolti nella costruzione delle colonie israeliane poiché
in violazione di norme di diritto internazionale. Le nuove linee
guida dell’Unione Europea, in vigore dal 1 gennaio 2014, vietano
l’attribuzione di sovvenzioni comunitarie ai progetti in insediamenti
illegali e il rilascio di prestiti UE a qualsiasi entità israeliana che
operi negli insediamenti.
La Coalizione Italiana Stop That Train applaude la coerenza mostrata da
Villar Focchiardo e le altre amministrazioni locali italiane
nell’assicurare che le imprese che traggono profitti dalla violazione
del diritto internazionale non abbiano accesso ai fondi pubblici. Stop
That Train invita i consigli comunali in tutta Italia ad approvare
delibere analoghe e esige che il governo italiano, in perfetta linea con
la politica europea di non riconoscere la sovranità israeliana sui
Territori palestinesi occupati, scoraggi attivamente le imprese
italiane dal proseguire o intraprendere attività con imprese ed enti
israeliani che operano nei territori palestinesi occupati.
Coalizione italiana Stop That Train
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