- 31 dicembre 2013
- 15.32
Un soldato dell’esercito sudsudanese a Malakal, il 30 dicembre 2013. (James Akena, Reuters/Contrasto)
In Sud Sudan i ribelli antigovernativi guidati dall’ex vicepresidente
Riek Machar hanno attaccato di nuovo la città di Bor, dove ha sede il
quartier generale delle Nazioni Unite nel paese. I combattimenti sono
cominciati la mattina del 31 dicembre.
Solo la scorsa settimana l’esercito governativo aveva riconquistato
la città, già attaccata dai ribelli. Il 27 dicembre il presidente Salva
Kiir si era detto disponibile a firmare una tregua con i ribelli durante
una conferenza di pace a Nairobi, in Kenya. Ma Machar aveva chiesto il
rilascio di tutti i prigionieri politici prima dell’inizio dei
negoziati, richiesta che il presidente Kiir ha rifiutato.
Il 31 dicembre Machar ha annunciato che la città di Bor è sotto il
controllo dei ribelli e che ha inviato tre uomini ad Addis Abeba, in
Etiopia, per trattare con il governo.
Ecco una lista di quattro cose da sapere per capire meglio quello che sta succedendo in Sud Sudan:
- Cos’è il Sud Sudan? Il Sud Sudan è il più giovane stato del mondo: ha dichiarato l’indipendenza dal Sudan il 9 luglio 2011, dopo un referendum. Ha 11 milioni di abitanti ed è uno dei paesi più poveri al mondo, solo il 35 per cento delle strade è asfaltato e il tasso di alfabetizzazione è del 27 per cento. L’economia del Sud Sudan dipende interamente dalle esportazioni di petrolio. Dal 2011 i problemi economici si sono aggravati a causa delle dispute territoriali e sul controllo del petrolio con il Sudan. Anche se il Sud Sudan è ricco di pozzi petroliferi, le raffinerie sono solo in Sudan, quindi dal punto di vista economico e commerciale Juba dipende dal suo vicino: il petrolio estratto in Sud Sudan deve essere raffinato in Sudan prima di essere commercializzato.
- Perché si combatte nel paese? In Sud Sudan le violenze sono cominciate il 15 dicembre 2013, quando alcuni militari di etnia dinka hanno cominciato a scontrarsi con altri membri dell’esercito di etnia nuer, accusandoli di preparare un colpo di stato. I soldati nuer sono guidati dall’ex vicepresidente Riek Machar, che è stato mandato via dal presidente Salva Kiir nel luglio del 2013. Kiir e Machar erano da molto tempo in disaccordo e si contendevano il controllo del governo e del loro partito, il Movimento per la liberazione del popolo sudanese (Splm). Ad aprile i poteri del vicepresidente Machar erano già stati ridotti. In vista delle presidenziali del 2015, infatti, Machar era pronto a mettere in discussione la leadership di Kiir all’interno del partito. Inoltre Kiir e Machar appartengono a due diversi gruppi etnici: Kiir è dinka, il gruppo più numeroso del Sud Sudan, mentre Machar è nuer, il secondo gruppo etnico del paese.
- Come ha fatto il Sud Sudan a ottenere l’indipendenza?
Come per la maggior parte dei paesi africani il travagliato percorso
verso l’indipendenza del Sud Sudan affonda le sue radici nella storia
coloniale del paese. Il Sudan era una colonia britannica. Intorno al
1890 il Regno Unito aveva unito il territorio dell’attuale Sud Sudan
senza troppa attenzione verso le differenze etniche e culturali dei due
territori, anche per contrastare le rivendicazioni dell’Egitto sul nord
del paese. Ma al di là dei confini stabiliti dall’autorità coloniale il
paese appariva già diviso: mentre il nord era arabo e musulmano, il sud
era cristiano e animista ed era abitato da gruppi etnici presenti nella
fascia subsahariana.
Nel 1956, con l’indipendenza del Sudan, i confini del paese sono
rimasti invariati e la capitale è rimasta a Karthoum, ma il sud ha
cominciato a chiedere l’indipendenza. La guerra civile era già scoppiata
nel 1955, prima che il Sudan ottenesse l’indipendenza dal Regno Unito,
ed era finita solo nel 1972 con la concessione di maggiore autonomia a
Juba. Nel 1983 è cominciato un secondo conflitto quando Karthoum ha
revocato l’autonomia concessa al sud. La seconda guerra civile è finita
solo nel 2005, con un trattato di pace che prevedeva un referendum per
l’indipendenza del Sud Sudan.
Il 9 luglio 2011 il 98,8 per cento dei sudsudanesi ha votato a favore dell’indipendenza. Due fattori sono stati determinanti per il successo del referendum: l’appoggio degli Stati Uniti a Juba e l’ostilità internazionale verso il governo sudanese per le sue violazioni dei diritti umani e l’appoggio concesso a gruppi terroristi. - È un conflitto etnico? In parte sì ed è collegato con la guerra per l’indipendenza. Infatti decenni di guerra civile con il Sudan hanno fatto sì che in Sud Sudan nascessero delle milizie costituite su base etnica. Queste milizie sono poi confluite nell’esercito nazionale sudsudanese (Spla). Ma già nel 1991 l’esercito si è diviso tra dinka e nuer e questi ultimi, che hanno formato l’Armata bianca, hanno attaccato la città di Bor, uccidendo duemila persone. Il conflitto tra nuer e dinka all’interno dell’esercito si era parzialmente sanato durante la seconda guerra civile, ma il conflitto politico tra Salva Kiir e Riek Machar rischia di riaccendere vecchie tensioni tra i due gruppi.
- Fonte:
- http://www.internazionale.it/news/africa/2013/12/31/quattro-cose-da-sapere-sul-sud-sudan/
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