L'attacco lanciato dopo la sentenza che oggi ha condannato 21 giovani a
morte per il massacro dello scorso febbraio nel quale rimasero uccisi 73
tifosi della squadra dell'Ahly.
sabato 26 gennaio 2013 11:44
della redazione
Roma, 26 gennaio 2012, Nena News - Continua a salire il bilancio
degli scontri violentissimi scoppiati stamani a Port Said, in Egitto,
dopo l'annuncio della condanna a morte per 21 degli imputati
nell'uccisione di 73 tifosi della squadra di calcio dell'Ahly, avvenuta
circa un anno fa.
Tra le vittime figurano anche due calciatori della città. Si tratta di
Tamer al-Fahla, ex portiere dell'al-Masry e Mohammad al-Dadhwi, che ha
giocato con l'al-Mareekh.
Stamani, dopo la lettura della sentenza, gruppi di manifestanti, tra
cui anche familiari dei condannati, hanno tentato di fare irruzione nel
carcere per liberare i condannati. Oltre ai morti negli scontri, altre
decine di persone sono rimaste ferite nell'attacco della folla
inferocita al penitenziario.
Al Cairo nello stesso momento migliaia di tifosi dell'Ahly festeggiavano il verdetto con balli, canti e fuochi d'artificio.
E' stata una nuova fiammata di violenza che segue la giornata di ieri
quando il secondo anniversario della rivoluzione contro l'ex presidente
Hosni Mubarak si è trasformato in un bagno di sangue. Negli scontri
scoppiati tra manifestanti e forze di polizia al Cairo, Alessandria,
Ismaila, Port Said e Suez sono rimaste uccise 10 persone, 8 dimostranti e
due poliziotti, e ferite altre 400 persone.
In piazza Tahrir al
Cairo ieri riecheggiava "Il popolo vuole la caduta del regime", lo
slogan della sollevazione anti-Mubarak, ora rivolto al presidente
Mohammed Morsi e al suo movimento politico, i Fratelli musulmani. Anche
questo è un regime da abbattere, dice l'opposizione progressista, perchè
non ha risposto alle domande di riforme democratiche e giustizia
sociale per cui due anni fa il popolo egiziano versò il proprio sangue.
Nena News
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