Gaza – InfoPal. Dopo
3 anni di detenzione in Israele, sotto lo status di combattente
illegale, le autorità d’occupazione hanno liberato Mahmoud as-Sarsak,
giocatore della nazionale di calcio palestinese.
As-Sarsak aveva sopportato uno sciopero
della fame lungo più di tre mesi, 96 giorni per l’esattezza, e aveva
segnato un triste record nella storia delle proteste per mezzo della
privazione dell’alimentazione.
Il palestinese, 28 anni, risiede a
Rafah (Gaza Sud). Il giorno dell’arresto avrebbe dovuto raggiungere la
sua squadra nel campo profughi di Balata (Nablus). Al valico di Beit
Hanoun (Erez) fu fermato dai soldati israeliani – era il 25 luglio 2009
-, e fu posto dapprima in detenzione amministrativa (senz’accusa e
prorogabile ad oltranza, ndr) e poi sotto lo status di combattente
illegale.
Il suo rilascio avviene in base a un’intesa raggiunta da as-Sarsak e le autorità carcerarie contro la fine dello sciopero.
Trasportato al valico di Erez, Mahmoud è
stato accolto da migliaia di concittadini di Gaza. Ora si trova
all’ospedale ash-Shifa, a Gaza.
Le
parole della madre di Mahmoud, Umm al-’Abd: “Grazie a Dio per la
pazienza e per questa vittoria. Sono orgogliosa di mio figlio per questa
sfida, per la Palestina e per il suo ruolo nello sport palestinese.
Egli ha onorato la sua famiglia, la nazione palestinese tutta e ci ha
fatto più eroi liberi e dignitosi nella nostra lotta verso la vittoria e
la liberazione”.
Fonte:
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