Perchè questo nome:

Credo che la verità vada urlata contro ogni indifferenza mediatica e delle coscienze. Perciò questo è uno spazio di controinformazione su tutto ciò che riguarda le lotte sociali. Questo blog è antisionista perchè antifascista. Informatevi per comprendere realmente e per resistere.

Donatella Quattrone


giovedì 26 dicembre 2013

Roma: nuovo incendio al Csoa La Strada

Giovedì 26 Dicembre 2013 20:46 

A soli due giorni dall'incendio che ha danneggiato gravemente lo storico centro sociale romano La Strada, la scorsa notte intorno alle 2 è stato appiccato nuovamente il fuoco allo spazio sociale della Garbatella.
Se nel primo caso la matrice dell'attacco non era del tutto chiara, alla luce invece del secondo incendio - avvenuto in modo così ravvicinato al primo - non ci sono ora più dubbi sul fatto che si tratti di gesti intimidatori contro uno spazio che da vent'anni è punto di riferimento e di aggregazione per il territorio che lo ospita.
Fortunatamente l'attacco della scorsa notte non ha creato danni rilevanti grazie alla segnalazione tempestiva di quanto stava accadendo.
I compagni e le compagne del csoa La Strada hanno lanciato per questo sabato un corteo per le strade di Garbatella che si concluderà con un'assemblea pubblica; di seguito il loro comunicato diffuso dopo il secondo attacco incendiario.
Per chi volesse sostenere la ricostruzione è possibile effettuare un bonifico intestato a APS MOMPRACEM - IBAN : IT87 T076 0103 2000 00004916 461 - con causale: ricostruiamo la strada.
...ci sono cose che non bruciano!


Nuovo attacco incendiario al Csoa La Strada
altQuesta notte un nuovo incendio è stato appiccato nei locali del CSOA La Strada.
Fortunatamente questo nuovo episodio non ha prodotto danni rilevanti, eppure è la riprova che, sin dal primo momento, ci troviamo davanti a un tentativo doloso di minaccia nei confronti del centro sociale e della comunità territoriale che gli ruota attorno.
Sin dal primo attentato incendiario eravamo scettici sulla natura accidentale dell'innesco del rogo. Per senso di responsabilità non abbiamo gridato ad allarmi infondati, ma avremmo voluto aspettare le dovute perizie tecniche per trarre conclusioni.
Gli eventi che si abbattono su di noi precedono i riscontri tecnici, di cui siamo ancora in attesa, e rivelano la natura intimidatoria e di stampo mafioso dell'escalation violenta nei nostri confronti. Riteniamo infatti sia possibile escludere una matrice politica di queste azioni per la modalità dei fatti.
La storia ventennale del nostro spazio parla di lavoro nel territorio, di contrasto all'emarginazione e al degrado sociale. Le modalità intimidatorie e di stampo mafioso con cui si stanno susseguendo gli eventi non ci impediranno di proseguire il percorso intrapreso che, anzi, porteremo avanti con più entusiasmo e motivazione.
Perciò sabato pomeriggio invaderemo le strade di garbatella con un corteo colorato e festoso che si concluderà con un'assemblea pubblica in Piazza Bartolomeo Romano (davanti al teatro Palladium).

I compagni e le compagne del CSOA La Strada




Fonte:


PROTESTE ANCHE AL CARA DI MINEO















 



26 dicembre, 2013 - 19:10 



 Scarica https://archive.org/download/131226CaraMineo/131226_cara_mineo.mp3
 
 Anche al Cara di Mineo i migranti stanno organizzando proteste.

 


Fonte:

http://www.ondarossa.info/newsredazione/proteste-anche-al-cara-mineo 

 

PRESIDIO AL CIE DI PONTE GALERIA

 



26 dicembre, 2013 - 18:45 


Partecipato il presidio davanti al CIE di Ponte Galeria in solidarietà con la lotta dei reclusi e delle recluse.



Fonte:


 




TURCHIA, IL "RIMPASTO" NON BASTA: LA PIAZZA VUOLE LA CADUTA DEL GOVERNO ERDOGAN

Giovedì 26 Dicembre 2013 12:06 


istanbul
Sconvolgimenti nei piani alti e nuove esplosioni di rabbia sociale dal basso caratterizzano la Turchia in questi giorni. Lo scandalo - corruzione, bollato come "Tangentopoli" turca dal mainstream nostrano, tiene banco nelle ultime settimane sia nelle agende di un sempre più schizofrenico Erdogan che in quelle dei movimenti di opposizione. Nella tarda serata di ieri l'annuncio del Governo ha confermato la scelta del premier di sostituire in blocco dieci ministri, dopo che già i ministri dell'Economia, della Giustizia e dei rapporti con l'Unione Europea si erano dimessi, travolti dall'inchiesta che sta facendo venire a galla pubblicamente parte di quella rete di favoritismi, clientelismi e privilegi che di certo non rappresentavano una novità per la piazza anti-governativa.
Di fatto, sono ore concitatissime queste nei palazzi del potere di Ankara, accentuate dalle dichiarazioni esplosive di uno dei ministri "rimossi",il ministro dell'ambiente Bayraktar, che ha caldeggiato pubblicamente le dimissioni dello stesso Erdogan.
Alla maxi-retata che ha portato allo sconvolgimento interno all'AKP, e che a breve potrebbe portare ad ulteriori eclatanti risvolti giudiziari, si accompagna il congedamento di diverse centinia tra ufficiali ed agenti di Polizia.
Questo ulteriore giro di vite nella crisi governativa rischia di avere uno strascico indesiderato anche nei mercati finanziari, tant'è che la banca centrale ha già predisposto misure di protezione per la debole lira turca.
In questo scenario di forte incertezza, il movimento sta esercitando la sua pressione scendendo in piazza praticamente ogni giorno in diverse città del paese. Il rimpasto voluto da Erdogan, corollato dalle dichiarazioni di quest'ultimo riguardo ad un complotto ordito dall'estero, non ha placato la tensione nelle piazze che pretendono la caduta del premier protagonista degli ultimi 11 anni di ristrutturazione in chiave neoliberista del Paese.
 Ieri migliaia di persone sono scese in piazza, dopo le proteste di domenica, scandendo slogan come “Tre ministri non sono abbastanza, dimettetevi tutti!”, “La corruzione è dappertutto, la resistenza è dappertutto!”. Le mete della maggior parte dei cortei di ieri erano le sedi del partito AKP. A Istanbul, non appena i manifestanti hanno tentato di avvicinarsi alla sede del partito, la polizia ha iniziato a sparare gas lacrimogeni, pallottole di gomma e ha azionato gli idranti. I manifestanti hanno eretto barricate e risposto con fuochi d’artificio; i fronteggiamenti sono durati fino a tarda notte, almeno 4 persone sono state arrestate.
In attesa degli sviluppi di queste ore, un grosso concentramento che si prefigge di convergere verso Taksim sta rimbalzando nelle reti di movimento per domani alle 7 di sera ore locali: un ulteriore spartiacque nella storia conflittuale degli ultimi anni?





Fonte:

http://www.infoaut.org/index.php/blog/conflitti-globali/item/10116-il-rimpasto-non-basta-la-piazza-vuole-la-caduta-del-governo-erdogan