Perchè questo nome:

Credo che la verità vada urlata contro ogni indifferenza mediatica e delle coscienze. Perciò questo è uno spazio di controinformazione su tutto ciò che riguarda le lotte sociali. Questo blog è antisionista perchè antifascista. Informatevi per comprendere realmente e per resistere.

Donatella Quattrone


lunedì 24 giugno 2013

ISRAELE APPROVA UN PIANO PER DEPORTARE I PALESTINESI DAI DINTORNI DI GERUSALEMME

24/6/2013

palinfo 

Al-Quds (Gerusalemme) – InfoPal. L’Amministrazione civile israeliana ha approvato un piano per la costruzione di nuove unità abitative, da destinare al reinsediamento dei profughi palestinesi della comunità beduina, che l’occupazione intende deportare dai dintorni di Gerusalemme. Lo ha rivelato, in un comunicato stampa diramato domenica 23 giugno, l’avvocato Bassam Bahr, presidente del Comitato della cittadina di Abu Dis per la difesa della terra e resistere agli insediamenti.
Bahr ha spiegato che “inizialmente, il progetto porterà alla deportazione di migliaia di beduini, sfollati dalle loro terre nel 1948, con l’obiettivo finale di deportare tutte le comunità beduine residenti nei dintorni della città di Gerusalemme, raggruppando loro in un nuovo campo, che sorgerà nell’area di Gerusalemme”.
L’avvocato ha aggiunto che il piano di costruzione “è la continuazione della politica di espansione coloniale e confisca delle terre palestinesi”. Ha sottolineato che l’occupazione considera la presenza dei beduini in quelle aree “un fattore che ostacola la sua politica in materia di insediamenti”.
Infine, Bahr ha assicurato che quest’ultima mossa israeliana cambierà radicalmente la vita dei beduini, aggiungendo che essi saranno rinchiusi in piccoli cantoni in condizioni invivibili. Ha continuato: “Il progetto sarà realizzato in prossimità della discarica di Abu Dis, un’area inadatta all’uso abitativo, secondo molte istituzioni internazionali”.
Circa un mese fa, uno studio condotto congiuntamente dall’Unrwa e dalla Ngo israeliana, Bimkom, ha rivelato che le politiche di deportazione dei beduini, avviate da Israele, hanno avuto un esito devastante sulla comunità in questione.

 © Agenzia stampa Infopal - www.infopal.it

Giuliano Giuliani: «Nuovo processo per mio figlio»

23 giugno 2013

Giuliano Giuliani, il papà di Carlo ucciso il 20 luglio 2001 durante il vertice del G8 a Genova, chiederà al tribunale civile di Genova di stabilire quello che la corte penale non ha saputo dimostrare: la vera dinamica della morte del figlio.


Nei giorni scorsi, Giuliano Giuliani ha depositato una citazione civile contro l'ex carabiniere Mario Placanica che esplose il proiettile che uccise Carlo. Assieme a Placanica è citato anche l'allora vice questore Adriano Lauro che coordinava le forze dell'ordine in piazza Alimonda.

"Morì ucciso, ufficialmente, da un colpo di pistola sparato in aria da un carabiniere ausiliario - racconta il padre - Ufficialmente, il proiettile intercettò un sasso lanciato dai manifestanti verso le forze dell'ordine e - destino volle - che quel sasso modificasse la traiettoria del proiettile in modo da farlo arrivare proprio in faccia a Carlo. Nemmeno nei cartoni animati".

Secondo le analisi che lui stesso ha fatto di video, fotografie, registrazioni telefoniche nella ricostruzione ufficiale della vicenda ci sono molti punti che non quadrano a cominciare dal fatto che Giuliani non sarebbe morto quando ha ricevuto i colpi di pistola: "C'è una foto in particolare. Accanto al viso insanguinato di Carlo c'è un sasso anch'esso insanguinato. E appuntito. Quando a Carlo toglieranno il passamontagna scopriranno che in mezzo alla fronte aveva una ferita mortale. E scopriranno che sul passamontagna, all'altezza della fronte, non c'è traccia di lacerazione".

 
 
 
Fonte: