Al-Quds (Gerusalemme) – InfoPal.
L’Amministrazione civile israeliana ha approvato un piano per la
costruzione di nuove unità abitative, da destinare al reinsediamento dei
profughi palestinesi della comunità beduina, che l’occupazione intende
deportare dai dintorni di Gerusalemme. Lo ha rivelato, in un comunicato
stampa diramato domenica 23 giugno, l’avvocato Bassam Bahr, presidente
del Comitato della cittadina di Abu Dis per la difesa della terra e
resistere agli insediamenti.
Bahr
ha spiegato che “inizialmente, il progetto porterà alla deportazione di
migliaia di beduini, sfollati dalle loro terre nel 1948, con
l’obiettivo finale di deportare tutte le comunità beduine residenti nei
dintorni della città di Gerusalemme, raggruppando loro in un nuovo
campo, che sorgerà nell’area di Gerusalemme”.
L’avvocato
ha aggiunto che il piano di costruzione “è la continuazione della
politica di espansione coloniale e confisca delle terre palestinesi”. Ha
sottolineato che l’occupazione considera la presenza dei beduini in
quelle aree “un fattore che ostacola la sua politica in materia di
insediamenti”.
Infine,
Bahr ha assicurato che quest’ultima mossa israeliana cambierà
radicalmente la vita dei beduini, aggiungendo che essi saranno rinchiusi
in piccoli cantoni in condizioni invivibili. Ha continuato: “Il
progetto sarà realizzato in prossimità della discarica di Abu Dis,
un’area inadatta all’uso abitativo, secondo molte istituzioni
internazionali”.
Circa un mese fa, uno studio condotto congiuntamente dall’Unrwa e dalla Ngo israeliana, Bimkom,
ha rivelato che le politiche di deportazione dei beduini, avviate da
Israele, hanno avuto un esito devastante sulla comunità in questione.
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