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Donatella Quattrone


mercoledì 2 maggio 2012

Morì in carcere, madre giovane fatta allontanare da Eliseo

Mamma di Daniele Franceschi è a Parigi, vuole incontrare Sarkozy

02 maggio, 11:56

(ANSA) - VIAREGGIO (LUCCA) 2 MAG - La polizia francese ha intimato di allontanarsi e di togliere le foto del figlio che ha appese al collo a Cira Antignano, la madre di Daniele Franceschi il viareggino morto il 25 agosto 2010 nel carcere francese di Grasse. La donna, giunta a Parigi nei giorni scorsi, si e' presentata stamani davanti all'Eliseo a Parigi con la cugina Maria Grazia per chiedere che sia fatta chiarezza sulla morte del figlio in circostanze ritenute poco chiare. La donna si era presentata alle nove davanti all'Eliseo per chiedere di essere ricevuta dal presidente Sarkozy. (ANSA).

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AYN AL-ZAYTUN

<<L’operazione Ramazza fornì l’occasione, il 2 maggio 1948, all’unità d’élite dell’Haganà, il Palmach, non solo di epurare il villaggio in conformità con il Piano Dalet, ma anche di sistemare “vecchi conti”, cioè l’ostilità con cui gli abitanti palestinesi del villaggio avevano guardato e accolto i coloni.
L’operazione fu affidata a Moshe Kalman che nello stesso distretto aveva già diretto gli attacchi selvaggi a Khisas, Sa’sa e Husayniyya. Le sue truppe incontrarono ben poca resistenza perché i volontari siriani di stanza avevano abbandonato in fretta e furia il villaggio quando all’alba era iniziato il bombardamento: al fuoco pesante dei mortai seguì il lancio sistematico di granate . Le forze di Kalman entrarono nel villaggio verso mezzogiorno. Le donne, i vecchi e i bambini e alcuni dei ragazzi più giovani che non se ne erano andato con i volontari siriani uscirono dai loro nascondigli sventolando bandiera bianca. Furono immediatamente ammassati al centro del villaggio. […]
Cominciavano col portare un informatore incappucciato che esaminava gli uomini allineati sulla piazza del villaggio; venivano identificati quelli il cui nome era segnato sulla lista già pronta degli ufficiali dei servizi segreti. Poi gli uomini così selezionati venivano portati in un altro posto e fucilati. Se altri si ribellavano o protestavano venivano uccisi anche loro. […]
Secondo i documenti militari furono fucilate in tutto, incluse le esecuzioni, settanta persone; altre fonti forniscono una cifra molto più alta.>>

Fonte:

I. Pappe. La pulizia etnica della Palestina, Fazi Editore, Roma 2008, pp. 141-143.