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Credo che la verità vada urlata contro ogni indifferenza mediatica e delle coscienze. Perciò questo è uno spazio di controinformazione su tutto ciò che riguarda le lotte sociali. Questo blog è antisionista perchè antifascista. Informatevi per comprendere realmente e per resistere.

Donatella Quattrone


sabato 14 settembre 2013

14 settembre 2008: Milano, l'omicidio di Abba

Sabato 14 Settembre 2013 05:08 

Abdul William Guiebre, Abba per gli amici, viene ucciso a sprangate il 14 settembre 2008 per un furto di una scatola di biscotti, a 14 settembresoli diciannove anni. Originario del Burkina Faso, Abba viveva con la madre, il padre e tre sorelle a Cernusco sul Naviglio (Milano).
La mattina del 14 settembre, dopo aver trascorso la notte in un locale di Milano, Abdul, John e Samir si dirigono con i mezzi pubblici in via Zuretti, vicino alla Stazione Centrale, con l'intenzione di proseguire la serata al centro sociale Leoncavallo.
Durante una breve sosta ad un bar vengono raggiunti da un furgone da cui scendono due uomini; Fausto Cristofoli di 51 anni e il figlio Daniele di 31, che ripetutamente accusano i tre ragazzi di averli derubati.
In questo gesto si può già distinguere il movente razzista che si nascondeva dietro a questi personaggi e dietro a tutta la vicenda intera: la famiglia Cristofoli infatti accusava i giovani solamente del furto dell'intero incasso della notte e non di altri articoli in vendita nel loro negozio.
Padre e figlio cominciano quindi a minacciare Abba e i suoi amici con una sbarra di ferro, lanciando epiteti tra cui "Ladri", "Sporchi negri vi ammazziamo", "Negri di merda".. costringendo i tre ragazzi a difendersi con bottiglie e bastoni.
Purtroppo Abba non riesce a sfuggire alle sprangate di Daniele Cristofoli che, dopo averlo colpito ripetutamente con l'asta di ferro usata per chiudere la serranda del negozio, lo lascia a terra agonizzante, scappando il più in fretta possibile insieme al padre.
Abdul, in coma, viene portato all'ospedale Fatebenefratelli, dove è dichiarato morto intorno alle 13:30.
I due aggressori vengono fermati qualche giorno dopo l'omicidio e condannati a quindici anni e quattro mesi, con l'obbligo di un risarcimento di centomila euro alla famiglia di Abba.
Nonostante questo episodio sia stato definito da molti una ''lite degenerata per futili motivi'', si riconosce fin da subito la vera natura della famiglia Cristofoli, caratterizzata da un feroce odio razziale.
Il giorno dopo i risultati dell'autopsia, molti sono coloro che decisero di ricordare Abba in un corteo partecipatissimo, condotto dagli stessi amici del ragazzo, facendo esplodere la rabbia per la sua morte in tutte le vie di Milano. In corrispondenza di via Zuretti, molti dei partecipanti iniziano a correre per raggiungere il bar della famiglia Cristofoli, prontamente difeso da un vasto schieramento di forze dell'ordine, riuscendo a forzare in parte il cordone e raggiungere il luogo in cui Abba era stato ucciso.
La giornata termina con l'ascolto in piazza delle canzoni preferite da Abba, ballate e cantate a gran voce, e con il cambio del nome della via, ribattezzata ''Via Abba''.



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Lamezia Terme: morto l’operaio ferito

Venerdì, 13 Settembre 2013 12:48     Scritto da  Redazione Contropiano


Lamezia Terme: morto l’operaio ferito


Non ce l’ha fatta Enrico Amati, operaio di 47 anni originario di Sinalunga (Siena), rimasto gravemente ferito ieri a causa dell’esplosione di un silos all’interno di uno stabilimento industriale a San Pietro Lametino costato la vita a due colleghi. L’operaio è morto dopo esser stato ricoverato, in condizioni gravissime, all’ospedale di Catanzaro. Aveva ustioni sul 90% del corpo, così gravi che non era stato possibile neanche trasportarlo in un centro specializzato in grandi ustioni.
Le altre due vittime del rogo sono Daniele Gasbarrone di Latina e Alessandro Panella di Velletri in provincia di Roma, entrambi di 32 anni. I tre lavoravano come saldatori specializzati nella bonifica delle cisterne per la Ilsap Biopro, un'azienda con sede legale a Latina che produce oli raffinati, biomasse, glicerina e biodiesel ed erano in trasferta a Lamezia Terme. I due sono stati investiti in pieno dall’esplosione e sono morti sul colpo.
Una donna che ha assistito all'incidente ha raccontato di avere sentito uno scoppio e di avere visto una fiammata e qualcosa che volava in aria, mentre si diffondeva una nuvola di gas.



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