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Credo che la verità vada urlata contro ogni indifferenza mediatica e delle coscienze. Perciò questo è uno spazio di controinformazione su tutto ciò che riguarda le lotte sociali. Questo blog è antisionista perchè antifascista. Informatevi per comprendere realmente e per resistere.

Donatella Quattrone


venerdì 2 agosto 2013

MIGRANTI, LA PRIGIONE E' UN CAMPO DI TENDE

Il governo Netanyahu approva la creazione di un campo in Negev dove detenere gli immigrati clandestini. Protesta anche il Ministero per gli Affari Sociali: "Gravi disagi".
 
venerdì 2 agosto 2013 11:35
 
 
Centro di detenzione per migranti (Foto: Eliyahu Hershkovitz)
Centro di detenzione per migranti (Foto: Eliyahu Hershkovitz) 
 
 
di Michele Giorgio
 
 
Gerusalemme, 2 agosto 2013, Nena News - I migranti destinati alla deportazione saranno tenuti in gran parte in tende. Lo ha deciso il governo israeliano che ha approvato un piano per erigere un campo di tende nel centro di detenzione del Negev che accoglie i clandestini.
Si tratta, spiega il quotidiano Ha'aretz, della struttura di detenzione più grande del mondo, con la capacità di ospitare oltre 11.000 migranti. Di questi però solo 3mila potranno godere di locali con condizionatori e bagni, mentre altri 3mila avranno a disposizione dei container. Altri 5.600, ha stabilito il governo Netanyahu, vivranno in un campo di tende per consentire una «occupazione immediata» della struttura.

A nulla sono servite le obiezioni del Ministero degli Affari Sociali che ha fatto notare il grave disagio che subiranno coloro che saranno destinati alle tende e rimarcato che il numero dei migranti entrati illegalmente nel Paese dal Sinai è drasticamente calato nell'ultimo anno. Secondo i dati del Comando Sud delle Forze Armate di Israele, nel mese di giugno solo cinque migranti hanno attraversato il confine.

Nei giorni scorsi sono circolate notizie sulle pressioni che funzionari ministeriali e della polizia avrebbero esercitato su numerosi migranti eritrei per costringerli a firmare una dichiarazione di «partenza volontaria» da Israele. Il 19 luglio il sito del giornale Yediot Ahronot aveva riferito della firma da parte di Tel Aviv di una serie di accordi con tre Stati africani ai quali andrebbero armi e addestramento militare (anche aiuti economici) «in cambio» di decine di migliaia di migranti.

La nuova legge israeliana in materia di migrazione è molto dura: almeno tre anni di carcere per chi entra illegalmente nel Paese. E i migranti africani detenuti sono passati in un anno da poche centinaia a oltre 2.400. Nena News 
 
 
 
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PIANO PRAWER, PROTESTE E ARRESTI NEL GIORNO DELLA RABBIA

Migliaia di persone in piazza in tutta la Palestina storica contro il progetto di espulsione. A Gerusalemme arrestato un bambino, ad Aara almeno 20 manifestanti.

venerdì 2 agosto 2013 09:25

 La manifestazione ad Arara in Negev (Foto: Activestills/Oren Ziv)
La manifestazione ad Arara in Negev (Foto: Activestills/Oren Ziv)


dalla redazione

 

Betlemme, 2 agosto 2013, Nena News - Il Giorno della Rabbia del popolo palestinese contro la minaccia concreta di una nuova Nakba - il Piano Prawer - ieri ha visto scendere nelle piazze di tutta la Palestina storica migliaia di manifestanti. Numerose le città coinvolte e, alla fine della lunga giornata di protesta, anche gli arrestati dalle forze militari israeliane dispiegate ovunque. Gli organizzatori parlano di decine di arrestati, tra cui un bambino detenuto alla Porta di Damasco a Gerusalemme.

Le due manifestazioni principali si sono svolte in Negev, dove centinaia di poliziotti sono stati dispiegati per reprimere le proteste: hanno chiuso le strade principali e bloccato quelle laterali per impedire ai manifestanti di raggiungere il corteo. Ad Aara la polizia ha disperso la folla lanciando gas lacrimogeni e arrestando almeno 20 persone.

A Ramallah la marcia è partita dalla Muqata, la sede del presidente palestinese, ed è poi proseguita verso Nord: a bordo di cinque autobus circa 150 manifestanti hanno tentato di attraversare il checkpoint di Hizma per arrivare in Negev e prendere parte alla manifestazione principale, ma sono stati circondati dai soldati e fatti risalire con la violenza negli autobus. Un gruppetto è comunque riuscito a evitare i controlli e a bloccare la superstrada diretta verso il checkpoint.
Protesta anche a Tel Aviv, dove centinaia di manifestanti si sono ritrovati vicino alla città di Levahim, lungo la superstrada Tel Aviv-Be'er Sheva. Manifestazioni in sostegno delle comunità beduine palestinesi del Negev è giunta anche dal mondo arabo: proteste si sono tenute anche in Libano, Marocco e Giordania, contro un progetto che ricorda da vicino la Nakba del 1948. Il Piano Prawer prevede il trasferimento forzato e l'urbanizzazione di 40mila beduini, la confisca di oltre 80mila ettari di terre e la demolizione di 45 villaggi non riconosciuti dallo Stato di Israele. Nena News




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