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Credo che la verità vada urlata contro ogni indifferenza mediatica e delle coscienze. Perciò questo è uno spazio di controinformazione su tutto ciò che riguarda le lotte sociali. Questo blog è antisionista perchè antifascista. Informatevi per comprendere realmente e per resistere.

Donatella Quattrone


sabato 10 agosto 2013

NO MUOS: IN MIGLIAIA CONTRO LA BASE MILITARE

Venerdì 09 Agosto 2013 15:55

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Terminato il corteo NoMuos che rientra al campeggio dopo una giornata di lotta il cui apice è stato l'occupazione della base militare Usa. Dopo una prima carica delle forze dell'ordine i NoMuos non sono arretrati anzi hanno continuato a spingere riuscendo a entrare nella base. Entrati in massa i NoMuos hanno percorso quasi interamente la base per raggiungere i compagni sull'antenne da ieri. Solo a questo punto i NoMuos decidono di scendere e di unirsi al corteo per far ritorno al campeggio. Quella di oggi è stata una manifestazione capace di dimostrare la determinazione del popolo No Muos. Una giornata praticata da tutti e tutte, nella quale anche i bambini insieme alle mamme Nomuos hanno divelto reti per entrare nella base per occuparla simbolicamente.

ore 20.30:  Scendono dall'antenne i NoMuos per unirsi al corteo.

ore 20.00: Dopo aver percorso quasi interamente la base, i manifestanti sono arrivati alle antenne sulle quali ci sono i 7 attivisti.

ore 19.30: In più punti sono stati aperti dei varchi nelle reti. Le migliaia di manifestanti sono riusciti ad entrare nella base e si stanno dirigendo verso le antenne dove si trovano i sette attivisti che da ieri resistono sulle antenne.

ore 19.15: Centinaia di nomuos ha varcato la seconda recinzione e sono entrate nella base. Altre cariche sono susseguite, ma i manifestanti rimangono compatti.

ore 19.00: Un altro attivista è riuscito a salire un'antenna. Lo scopo dei manifestanti è entrare nella base da cittadini, cosa che gli è proibita da 22 anni. Se così non sarà, prevedono di restare a manifestare sulle antenne per almeno altri due giorni.

ore 18.46: Alcuni manifestanti, tra cui bambini, hanno sfondato la prima recinzione che delimita la base militare Usa. Chi si sta spingendo oltre con lo scopo di varcare la seconda, protetta dal filo spinato. Le forze dell'ordine caricano i nomuos che cercano di entrare nella base.

ore 18.30: Il corteo, procede lentamente mentre la testa è arrivata alla base. Una persona è riuscita a salire su un'antenna, mentre le migliaia di persone sono determinate ad entrare all'interno della base. Le forze dell'ordine sono in assetto antisommossa davanti al cancello 4.

ore 18.10: Sono circa 5mila le persone che stanno piano piano raggiungendo le reti. In testa al corteo stavolta non ci sono le mamme, ma tanti giovani, che intonano cori contro il governatore Crocetta. Presenti alla manifestazione anche diversi sindaci di città siciliane, come il primo cittadino di Messina e di Palagonia.
Ascolta Ivan, NoMuos (RadioBlackOut) 

ore 17.45: Il corteo è partito da circa 20 minuti. Migliaia di persone stanno in questo momento attraversando la riserva della sughereta al cui interno di trova la base militare. Le forze dell'ordine sono già schierate da alcune ore nei pressi mentre alcuni elicotteri stanno sorvolando la zona. I nomuos, compatti e determinati si dirigono verso la base.

Mentre continuano a resistere i nomuos che da oltre 20 ore sono aggrappati sulle antenne a diversi metri di altezza all'interno della base della marina militare statunitense, si appresta a partire il corteo previsto per oggi a Niscemi contro le antenne statunitensi. Una manifestazione nazionale che attraverserà la riserva della sughereta di Niscemi. Numerosi i pullman partiti da diverse città della sicilia e che hanno raggiunto il luogo da cui partirà il corteo che raggiungerà la base militare. Si contano a migliaia le persone che stanno partecipando al corteo di quest'oggi.



Fonte:

USA: ammazzato con il taser a 18 anni, per un graffito

USA: ammazzato con il taser a 18 anni, per un graffito
Morire per un graffito, a soli 18 anni: è accaduto a Israel Hernandez-Llach, teenager di origini colombiane, trasferitosi da qualche anno in Florida, e nonostante la sua giovane età già diventato un noto muralista. Conosciuto come Reefa, martedì all’alba il giovane stava facendo dei graffiti sul muro di un Mc Donald’s abbandonato a Miami Beach. Quando é stato intercettato da una pattuglia dalla polizia, intorno alle cinque del mattino, ha cercato di scappare, ma i solerti agenti lo hanno inseguito. E per bloccarlo, forse stanchi di correre, i poliziotti lo hanno colpito al torace con il taser, la pistola elettrica definita ‘arma non letale’ e da tempo in dotazione alle forze di polizia degli Stati Uniti e di altri paesi. Reefa é caduto a terra ed é morto poco dopo in ospedale, al Mount Sinai Hospital, forse per un arresto cardiaco dicono i medici. 
''Gli agenti sono stati costretti a usare il taser per evitare uno scontro fisico'' si è giustificato il locale capo della polizia Ray Martinez al quotidiano Miami Herald. Ma secondo due degli amici di Reefa, testimoni di quanto accaduto, i poliziotti si sono congratulati uno con l'altro dopo averlo colpito con il taser. ''Era per terra e loro si divertivano'' afferma uno dei ragazzi, Thiago Souza. L'altro, Felix Hernandez, riferisce di aver visto cinque poliziottti inseguire Reefa. La sorella del ragazzo, Offir Hernandez, ha spiegato che il fratello ''voleva cambiare il mondo attraverso l'arte''. ''Vogliamo delle risposte, voliamo sapere cosa è successo'' denuncia ora. Reefa era uno scultore, pittore e fotografo, oltre a dilettarsi nell'eseguire graffiti sui muri degli edifici abbandonati, una passione che gli è stata fatale. L'avvocato della famiglia, Todd McPharlin, ha ricordato ai media locali che chiederà l'apertura di un'indagine indipendente sulla vicenda. "La polizia lo aveva già avvertito che se lo avesse trovato ancora una volta lo avrebbe riempito di botte", ha detto al Miami Herald Tracy West, una parente del ragazzo.
Secondo un rapporto di Amnesty International tra il 2008 e il 2011 negli Stati Uniti - dove i taser sono molto usati dalla polizia - sono morte 334 persone, dopo essere state colpite dalla micidiale arma. Le vittime salgono a 500 negli Stati Uniti dal momento della sua introduzione nelle dotazioni delle pattuglie, nel 2001. E nel 90% dei casi letali coloro che sono stati colpiti da un "uso eccessivo della forza" erano disarmati.
L'Onu nel 2007 aveva sostenuto che l'uso di queste armi "causa dolori acuti, costituendo una forma di tortura". 



Fonte: