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Washington (Usa), 29 giu. (LaPresse/AP) - Torna a
infiammarsi l'Egitto. In vista della protesta nazionale contro Mohammed
Morsi indetta dall'opposizione per domani, per le strade di diverse
città si sono fronteggiati sostenitori e oppositori del presidente e
molte sedi dei Fratelli musulmani sono state incendiate. Il bilancio
degli scontri di questa settimana è di sette morti e almeno 85 feriti.
Due delle vittime sono morte ieri ad Alessandria e una di loro è uno
studente americano, che stava fotografando gli scontri in piazza Sidi
Gabr. Domani ricorre l'anniversario dell'insediamento di Morsi alla
presidenza e l'opposizione scenderà in piazza in tutto il Paese per
chiederne le dimissioni, ma anche i sostenitori dei Fratelli musulmani
scenderanno possibilmente in piazza. Intanto, mentre l'Egitto si prepara
al peggio, gli Stati Uniti hanno diramato un avvertimento in cui
invitano i cittadini americani a evitare i viaggi non essenziali in
Egitto a causa della situazione di incertezza. Il dipartimento di Stato
ha autorizzato "un numero limitato di membri dello staff diplomatico non
essenziale" dell'ambasciata Usa al Cairo a lasciare l'Egitto insieme
alle loro famiglie. E Obama dal Sudafrica ha fatto sentire la sua voce,
dicendo che gli Usa sono preoccupati per le proteste in Egitto e stanno
lavorando per proteggere l'ambasciata e i consolati Usa nel Paese.
L'EGITTO SI PREPARA ALLE PROTESTE DI DOMANI. L'opposizione intende
portare nelle piazze domani milioni di persone contro Morsi. Ha fatto
sapere infatti di avere raccolto 15 milioni di firme a favore delle
dimissioni del presidente, cioè circa due milioni in più del numero di
cittadini che ha eletto Morsi. Gli alleati del presidente, da parte
loro, si sono detti pronti a difenderne il mandato anche "con il sangue"
se necessario, dal momento che si tratta del primo presidente eletto
liberamente. I cittadini, in un Paese che soffre già di blackout e
carenza di carburanti, si stanno preparando al peggio facendo incetta di
beni di prima necessità in modo da essere pronti nel caso in cui le
manifestazioni dovessero degenerare e protrarsi a lungo. Vicino agli
edifici chiave e ad alcune case sono state erette barricate e recinzioni
e alcuni gruppi di cittadini si sono già organizzati per pattugliare i
quartieri nel caso in cui si verifichino falle nella sicurezza. Al Cairo
si prevede che le proteste si concentreranno nella zona del palazzo
presidenziale, nel quartiere di Heliopolis. Già ieri gli oppositori si
sono radunati davanti all'edificio, oltre che a piazza Tahrir, mentre i
sostenitori si sono raccolti nella piazza antistante la moschea di Rabia
el-Adawiya, non lontano dal palazzo.
GLI SCONTRI E LE VITTIME, MORTO UN GIOVANE AMERICANO. Violenti
scontri si sono verificati ieri ad Alessandria, al Cairo e in diverse
località del Delta del Nilo, a nord della capitale, come Samanod, Tanta e
Bassioun. Ad Alessandria i disordini, con colpi d'arma da fuoco, sono
scoppiati nei pressi della sede dei Fratelli musulmani, cui fa capo
Morsi, la cui sede è stata incendiata dai manifestanti. Qui sono morte
due persone, una delle quali è un cittadino statunitense, e i feriti
sono almeno 85. Il dipartimento di Stato Usa ha identificato la vittima
come il 21enne Andrew Pochter, uno studente originario Chevy Chase, in
Maryland, che frequentava il Kenyon College di Gambier, in Ohio, e si
trovava in Egitto per uno stage in una ong. A comunicare la sua identità
è stata la portavoce del dipartimento di Stato, Marie Harf, che è
intervenuta dal Medioriente dove si trova al seguito del segretario di
Stato John Kerry.
OBAMA: PREOCCUPATI, PROTEGGERE AMBASCIATA USA. Dal Sudafrica, dove si
trova in visita insieme alla moglie e le figlie, Barack Obama ha fatto
sentire la sua voce. Gli Stati Uniti, ha detto, sono preoccupati per le
proteste in Egitto e stanno lavorando per proteggere l'ambasciata e i
consolati Usa nel Paese.
USA INVITANO AMERICANI A EVITARE VIAGGI IN EGITTO. L'amministrazione
Obama ha lanciato nella notte un avviso ai cittadini americani chiedendo
loro di evitare i viaggi non essenziali in Egitto a causa della
situazione di incertezza nel Paese. L'avvertimento è stato diffuso poche
ore dopo la notizia dell'uccisione del cittadino Usa ad Alessandria. Il
dipartimento ha anche autorizzato "un numero limitato di membri dello
staff diplomatico non essenziale" dell'ambasciata Usa al Cairo a
lasciare l'Egitto insieme alle loro famiglie finché le condizioni non
miglioreranno. Questo provvedimento non richiede a nessuno di partire,
ma incoraggia il personale a farlo permettendo di muoversi a spese del
governo.
http://www.lapresse.it/mondo/europa/egitto-nel-caos-7-i-morti-usa-preoccupati-domani-cortei-anti-morsi-1.355429