Perchè questo nome:

Credo che la verità vada urlata contro ogni indifferenza mediatica e delle coscienze. Perciò questo è uno spazio di controinformazione su tutto ciò che riguarda le lotte sociali. Questo blog è antisionista perchè antifascista. Informatevi per comprendere realmente e per resistere.

Donatella Quattrone


mercoledì 23 gennaio 2013

GIOVANE PALESTINESE UCCISA DA FUOCO ISRAELIANO

lubna hanash-bw 




gennaio 23, 2013 - 15:38 CISGIORDANIA 
 
Una giovane palestinese di 21 anni è stata uccisa da fuoco israeliano nei pressi di Hebron, in Cisgiordania, in un incidente in cui sono rimasti feriti altri due uomini. Lo riferisce il servizio medico palestinese secondo cui Loubna Mounir Hanach, originaria di Betlemme, è stata raggiunta da diversi proiettili nei pressi del campo profughi di Al Arroub, nel sud del territorio palestinese.
La polizia israeliana ha confermato che l’incidente sarebbe avvenuto nell’ambito di tafferugli tra giovani attivisti palestinesi che lanciavano pietre contro i militari.
Secondo fonti palestinesi invece, i militari avrebbero cominciato a sparare senza motivo, subito dopo essere scesi da un veicolo civile all’ingresso del campo. I testimoni riferiscono che avrebbero impedito l’accesso dell’autoambulanza ai feriti per oltre una decina di minuti dopo la sparatoria.
Oggi inoltre è deceduto all’ospedale Hadassah Ein-Kerem di Gerusalemme il giovane palestinese di 15 anni gravemente ferito al volto da proiettili delle forze armate israeliane durante gli scontri avvenuti venerdì scorso, nei pressi di Betlemme.

[AdL]

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Fonte:

L'ITALIA RESPINGE IN GRECIA I PROFUGHI BAMBINI

tromaktiko12 


gennaio 23, 2013 in Hot News, L'informazione di Blackout
 
Dopo aver intervistato 29 bimbi e adulti respinti dai porti nostrani, Human rights watch ha stilato un rapporto in cui denuncia il comportamento delle autorità italiane che imbarcano in massa verso la Grecia profughi provenienti da paesi in guerra. Agli adulti non viene data la possibilità di fare domanda d’asilo, ai bambini non viene concessa l’ospitalità prevista dalle stesse leggi italiane.
In Grecia, i profughi, spesso provenienti dall’Afganistan, sono sottoposti ad abusi delle forze dell’ordine, condizioni detentive inumane e degradanti in un ambiente ostile, segnato da violenze xenofobe.
Nell’ultimo anno si sono moltiplicate le aggressioni contro gli stranieri dei neonazisti di “Xrisi Argi”, coperti e appoggiati dalla polizia. Solo le ronde antifasciste nei quartieri pongono un argine alle violenze naziste.
La maggior parte dei profughi considera la Grecia e l’Italia tappe di un viaggio con destinazione Gran Bretagna, Svezia, Norvegia, ma la legislazione europea, che impone di fare richiesta di asilo nel primo paese dell’Unione in cui si arriva, rende questo percorso molto difficile e rischioso.
Non è la prima volta che l’Italia entra nel mirino delle istituzioni umanitarie o transnazionali per il trattamento inflitto ad immigrati e richiedenti asilo.
Basti pensare alla condanna della corte di Strasburgo per tortura e trattamenti inumani per i respingimenti verso la Libia.

Ne abbiamo parlato con Gabriele Del Grande, blogger di Fortresse Europe.
Ascolta l’intervista: 

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Fonte:

 

COLTIVARE L'INGIUSTIZIA: INTERROMPERE I RAPPORTI COMMERCIALI CON LE AZIENDE ISRAELIANE


fonte: http://palsolidarity.org (Palestinian agricultural organisations and the Palestinian BDS National)


Il comitato ci invita a dare il via ad una campagna mondiale giorno 9 Febbraio contro le imprese esportatrici di prodotti agricoli israeliane che continuano a violare il diritto internazionale e i diritti umani dei palestinesi.    
Dopo la campagna di successo contro la Agrexco, il principale esportatore di prodotti agricoli israeliani e in virtù del crescente consenso internazionale che sostiene l’impegno di portare avanti un boicottaggio delle aziende direttamente coinvolte nel sostegno economico delle colonie israeliane in Cisgiordania, invitiamo i movimenti sociali, organizzazioni non governative, sindacati e attivisti per i dritti umani di portare avanti un’azione efficace il 9 di Febbraio per sostenere gli agricoltori palestinesi nella difesa delle loro terre e delle loro risorse naturali.
La compravendita dei prodotti provenienti dalle compagnie agricole israeliane, come Mehadrin e Hadiklaim, finanzia e favorisce lo sfruttamento e la colonizzazione delle terre palestinesi danneggiando le possibilità per una pace giusta basata sul diritto internazionale e il rispetto per i diritti umani universali. Com’è stato dimostrato dalle iniziative di boicottaggio per mettere fine all’apartheid in Sud Africa e il grande sostegno internazionale che lo ha caratterizzato, i cittadini possono fare la differenza non acquistando i prodotti delle aziende complici e cercando di convincere i supermercati ad interromperne la vendita.
L’agricoltura è il settore più importante dell’economia palestinese e forma parte del loro retaggio culturale. Tuttavia gli agricoltori palestinesi sono allontanati dalle loro terre ed è loro impedito accedervi. Israele sfrutta sistematicamente le risorse naturali palestinesi, in violazione del diritto internazionale ostacolando l’agricoltura palestinese nelle zone occupate della Cisgiordania e nella Striscia di Gaza, permettendo alle aziende agricole israeliane di trarre vantaggio dalla campagna di colonizzazione israeliana.
Le aziende esportatrici di prodotti agricoli israeliani sono il cuore del sistema di dominazione israeliana sul popolo palestinese. Esse sono un elemento che s’inserisce nel processo di occupazione e di distruzione dell’economia agricola palestinese. Israele, infatti, porta avanti una campagna di sottrazione delle riserve idriche palestinesi e viola sistematicamente i diritti dei lavoratori palestinesi sfruttando inoltre il lavoro minorile.
I supermercati dovrebbero seguire l’esempio del Co-Operative Group del Regno Unito, che si è impegnato d’interrompere i rapporti commerciali con ogni azienda che esporta prodotti provenienti dalle colonie illegali israeliane. I governi devono rispettare l’impegno legale e morale agendo in supporto alla causa sull’autodeterminazione palestinese vietando tutte le forme di cooperazione con le aziende esportatrici di prodotti agricoli complici degli insediamenti illegali. L’opinione pubblica nel mondo deve assicurarsi che tali misure siano prese. Noi contiamo sul vostro sostegno per mettere fine allo sfruttamento come contributo alla nostra lotta per la libertà, giustizia e uguaglianza. 
La campagna è promossa da:
Boycott, Divestment and Sanctions National Committee General Union of Palestinian Peasants and Cooperatives Palestinian Agricultural Relief Committees Palestinian Farmers Union Popular Struggle Coordination Committee Stop the Wall Union of Agricultural Work Committees Union of Palestinian Agriculture Engineers Scrivete a  info@bdsmovement.net  per darci informazioni sulla vostra campagna o per discutere le vostre idee.

traduzione: Luciano Martorana



Fonte:

Esprimiamo la nostra solidarietà a Pinar Selek, aderiamo a questo appello!

Pinar Selek è una femminista antimilitarista pacifista turca perseguitata da 14 anni dallo Stato turco, in seguito a una ricerca sociologica da lei condotta nel 1996 sulle condizioni del conflitto armato tra la Turchia e il Kurdistan e le possibilità di soluzione. Nonostante varie assoluzioni, lo Stato turco ha riaperto il suo caso per l’ennesima volta e il 24 gennaio 2013 la 12° Corte penale di Istanbul dovrà pronunciarsi sulla richiesta di 36 anni di carcere.
In tutti questi anni Pinar non ha mai smesso di lottare, non è mai rimasta in silenzio, non si è richiusa in casa, e per questo viene perseguitata.
La sua lotta è la lotta di tutte noi, la sua libertà è la nostra libertà! Con la nostra solidarietà possiamo impedire questa condanna! ll loro accanimento non ha limiti. Neanche la nostra solidarietà. Nella sua lotta per la libertà, Pinar Selek non è sola!
Saremo presenti al processo insieme alle delegazioni francese e tedesca.
Invitiamo tutte e tutti a sottoscrivere questo appello e a diffonderlo.
Scriveteci a solidarietapinarselek@autistici.org

english version

We support Pinar Selek – Call for solidarity!
Pinar Selek is a well-known feminist, anti-militarist and peace activist from Turkey who has been undergoing an unfair trial for the past 14 years. Since 1998, the Turkish State has literally persecuted Pinar for her sociological research on the conditions and possible resolutions of the armed conflict between the Turkish State and Kurds. Despite repeated acquittals, she is due to be tried again on the 24th January 2013, when the 12th Penal Court of Istanbul shall pronounce the final judgement on the request of life time sentence. During all these years, Pinar has never given up her fight, never kept silent or remained quiet at home. This is perhaps the real reason for her persecution by the Turkish State.
Her fight is our fight! Her freedom is our freedom!

With our solidarity, we can stop them! Their tenacity don’t have limits but our solidarity is also endless! Pinar is not alone in her fight for freedom! We will be there during the trial with a French and German delegation.
We invite everyone to support and spread this appeal.
To sign this appeal write to: solidarietapinarselek@autistici.org

Prime firme

Associations-Rome
A.F.F.I. Associazione Federativa 
Femminista Internazionale affiassociazioni@yahoo.it
ARTISTE DI MESTIERE-CIDD
ASSOCIAZIONE DONNE CAPOVERDIANE associazioneomcvi@alice.it
Associazione EQUAL Servizi www.equalservizi.it
CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE- CIDD- ROMA
CENTRO DI DOCUMENTAZIONE ALMA SABATINI
CENTRO DONNA L.I.S.A. www.centrodonnalisa.it
C.L.R. Coordinamento Lesbiche Romane contatti@clrbp.itwww.clrbp.it
COOPERATIVA LIBERA STAMPA edazione@noidonne.orgwww.noidonne.org
C.O.R.A. Roma onlus – Centri Orientamento Retravailler Associati coraromaonlus@gmail.itwww.retecora.it
DIFFERENZA DONNA www.differenzadonna.it
DONNE DIRITTI GIUSTIZIA
Associazione di Avvocate
DWF – Associazione Utopia dwf.utopia@gmail.comwww.dwf.it
EL MIRABRAS www.elmirabras.it
ESSERE DONNA ONLUS www.esseredonna.it
IL CORTILE – Consultorio di Psicoanalisi Applicata. info@ilcortile-consultorio.itwww.ilcortile-consultorio.it
MIDD- Movimento Italiano Donne per la Democrazia paritaria
PROGETTO ESTHIA tinaheger@yahoo.de
Ass. QUINOA. BOTTEGA DEL MONDO www.associazionequinoa.it
RETE INTERNAZIONALE DONNE PER LA PACE
SERVIZIO DI CONSULENZA LEGALE, CIDD servizioconsulenzalegale@yahoo.com
UNIONE DONNE ITALIANE ROMANA – LA GOCCIA
www.udiromanalagoccia.it – info@udiromanalagoccia.it
VITA DI DONNA
www.vitadidonna.it
WILPF Italia ( International League for Peace and Freedom) antonia.sani@alice.it

Political groups
22resiste.noblogs.org
Anguane, collettivo anarcoqueer ecovegfemminista
Collettivo femminista Benazir donnebenazir@gmail.com , donnebenazir.blogspot.it
Martedì Autogestito da Femministe e Lesbiche – 87.9 in FM
Collettivo Femminista Le ribellule

Individuals
Bruna Bianchi Rita Capponi
Laura Corradi, sociologa e femminista
Dilek Hattatoglu
Melek Göregenli
OneWomen writes us: “… if there is a woman not free any others is not free! i give my support, respect and love! solidarity from rome!”
Paola Moroni
Gianmaria Ottolini
Enrica Paccoi
Nicoletta Rocco
Monica Pietrangeli
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Emanuela Trojano
Beatrice Serani
Barbara Daria Angeletti
Tuba – Libreria di donne di Roma
Susanna Stivali
Tatiana Montella, avvocata



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