Navigando su Internet mi accorgo che oggi è l'anniversario della morte di
Elena Angeloni. Conosco questa storia ma a volte è difficile ricordare alcune
date. Infoaut (che ha il merito di avere una sezione, denominata Storia di
classe, dedicata alla memoria) ha pubblicato un articolo per ricordare il
fallito attentato (dimenticando di dire che nelle intenzioni di chi lo aveva
preparato doveva essere solo dimostrativo ma poi qualcosa è andato storto
causando la morte dei due compagni, Angeloni e il giovane militante greco
Giorgio Tsekouris) all'ambasciata Usa di Atene il 2 settembre 1970. Qui potete
leggere l'articolo di Infoaut: http://www.infoaut.org/index.php/blog/storia-di-classe/item/2481-2-settembre-1970-fallito-attentato-del-superclan-allambasciata-usa-di-atene
Purtroppo sul web non si trovano informazioni soddisfacenti sulla storia di
Elena Angeloni un pò perchè fu a lungo dimenticata o taciuta un pò perchè fu
tirata in ballo solo qualche anno fa in un articolo del quotidiano Il giornale.
L'articolo in questione arriva ad accennare alla storia di Angeloni partendo
dall'analisi di alcune foto del giovane Carlo Giuliani durante le
manifestazioni del g8 del 2001. Il giornalista, Gian Marco Chiocci, mette in
relazione due eventi completamente diversi così come lontani nel tempo (la
donna è morta otto anni prima che nascesse Carlo), perchè Angeloni era la zia
di Giuliani. Così facendo l'autore tenta di dar credito alle sue analisi delle
foto di Carlo, descritto come un black block, come se le vicende passate della
zia (peraltro poco conosciute come lo stesso giornalista ammette), potessero
fornire la prova mancante del profilo criminale del giovane Carlo Giuliani,
qualora non bastassero il passamontagna e le barricate. Qui l’articolo: http://www.ilgiornale.it/news/ecco-foto-inedite-black-bloc-giuliani.html
Su questo articolo e su uno più recente sempre dello stesso autore sulle
stragi di Bologna e di Piazza della Loggia (dove Gian Marco Chiocci parla di
depistaggi e tenta di rispolverare l’ipotesi - da tempo dimostrata essere falsa
- delle piste rosse, questa, sì, vero depistaggio: qui l’articolo di Chiocci sulle
stragi: http://www.ilgiornale.it/news/interni/stragi-e-br-quei-depistaggi-bologna-e-brescia-854592.html),
ha scritto qualche mese fa, sul suo blog, Francesco “baro” Barilli. Barilli è autore,
tra l’altro, del bellissimo libro Carlo
Giuliani, il ribelle di Genova , edito da BeccoGiallo, con disegni di
Manuel De Carli, in cui si racconta , anche attraverso il dialogo con i
familiari del ragazzo, la vera storia di Carlo.
Francesco Barilli vanta una
vasta pubblicazione sui temi del g8 di Genova, sulle stragi di Stato e su
diversi fatti di cronaca. Vale la pena dunque leggere la sua amara riflessione
su un certo modo di fare giornalismo dove dà anche un accenno del contesto
storico della vicenda in cui perse la vita Elena Angeloni. Per la vera storia
di Angeloni, Barilli rimanda ad un testo molto interessante scritto da Paola
Staccioli e Haidi Gaggio Giuliani e pubblicato nello scorso anno da
DeriveApprodi: il libro s’intitola Non
per odio ma per amore. Storie di donne internazionaliste, nel quale si
narrano, attraverso dei racconti, le storie di sei donne, tra cui Elena
Angeloni, che hanno dedicato le loro vite a sostegno delle lotte di liberazione
di altri popoli.
A questo link potete leggere la riflessione di Barilli:
http://francescobarilli.blogspot.it/2013/01/da-piazza-della-loggia-carlo-giuliani.html
Concludo dicendo che il mio voleva essere un post per ricordare Elena
Angeloni ma vi sono storie che si intrecciano con altre e la memoria è fatta
anche di questo, di rimandi, di collegamenti perché non si spezzi il filo della
storia e perché si cerchi di fare della verità il fine dell’informazione.
Donatella Quattrone