Perchè questo nome:

Credo che la verità vada urlata contro ogni indifferenza mediatica e delle coscienze. Perciò questo è uno spazio di controinformazione su tutto ciò che riguarda le lotte sociali. Questo blog è antisionista perchè antifascista. Informatevi per comprendere realmente e per resistere.

Donatella Quattrone


lunedì 20 maggio 2013

ROMA, MARTEDÌ 21 MAGGIO, ORE 11.30 SIT-IN ALLA SEDE NAZIONALE DELLA FEDERCALCIO (VIA GREGORIO ALLEGRI 14)


Dal 22 al 24 maggio, si riunisce il calcio europeo a Londra per il comitato esecutivo e il congresso annuale della Uefa. In vista alla partecipazione della Federcalcio alle riunioni di Londra, la campagna Cartellino rosso all’Apartheid israeliana organizza un sit-in di protesta martedì 21 maggio alle ore 11.30 contro la decisione della UEFA di concedere l’onore di ospitare il campionato Under 21 ad Israele, paese che si fa beffa del diritto internazionale, occupando militarmente la Palestina e imponendo un sistema di apartheid sul popolo palestinese. I manifestanti denunciano anche la mancata presa di posizione da parte della Federcalcio, pur dichiarando un impegno per il calcio palestinese.
Mentre gli azzurrini si preparano ai giochi in Israele, ai giovani palestinesi sono negati i diritti fondamentali di studiare, muoversi, partecipare allo sport, e di vivere. Le brutali politiche di Israele non risparmiano nessun aspetto della vita dei palestinesi. Lo sport palestinese è stato più volte oggetto diretto di attacchi militari israeliani. Nei bombardamenti israeliani su Gaza del novembre 2012, infrastrutture sportive e del calcio, tra cui la sede del Comitato Nazionale Paralimpico e lo stadio di calcio di Gaza, sono state distrutte, mente colpi di artiglieria su campi sportivi hanno ucciso ragazzi palestinesi a Gaza mentre giocavano a pallone.
Queste azioni criminali hanno portato 50 calciatori europei ad affermare: “Il fatto che Israele ospiti il campionato europeo UEFA Under 21, in queste circostanze, verrà visto come un premio per azioni che sono contrarie ai valori dello sport.” In una lettera a Platini, anche l’ex ministro francese dello sport ha chiesto alla Uefa di spostare la coppa Under 21.
Il 24 maggio a Londra, attivisti della campagna Cartellino rosso provenienti da diversi paesi europei, l’Italia inclusa, manifesteranno davanti al congresso annuale della UEFA. Si è anche fatta formale richiesta perché Mahmoud Sarsak, giocatore palestinese detenuto dalle autorità israeliane per tre anni senza capo d’accusa né processo e rilasciato solo dopo tre mesi di sciopero della fame ed una protesta internazionale, possa intervenire al Congresso.
Se l’UEFA dovesse scegliere ignorare i tanti appelli per spostare il campionato, dando così ad Israele l’opportunità di presentare come paese normale e democratico, Cartellino Rosso all’Apartheid israeliana farà appello perché si svolgano proteste in tutta l’Italia l’8 giugno, giorno della partita Italia – Israele, auspicando l’apertura di un dibattito pubblico sul tema e una diffusa mobilitazione della società civile.
La campagna Cartellino Rosso fa parte del movimento globale BDS (Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni) lanciato dalla società civile palestinese nel 2005, che trae ispirazione dal movimento anti-apartheid in Sud Africa, nel quale il boicottaggio sportivo ha svolto un ruolo importante.
Finché Israele non rispetta la legalità internazionale e i diritti umani, e continua a operare contro i valori dello sport, non merita di essere premiato con eventi sportivi internazionali e non ha nessun diritto di rimanere nella UEFA.

CARTELLINO ROSSO ALL’APARTHEID ISRAELIANA

Prime adesioni: Rete Romana di Solidarietà con il Popolo palestinese; Gruppo BDS Roma; Per non dimenticare Gaza; Un ponte per…; Amici della Mezzaluna Rossa Palestinese; Freedom Flotilla Italia; Partito dei Comunisti italiani.



Fonte:
 

Italeñas e INSIEME PER LO IUS SOLI

INSIEME PER LO IUS SOLI (hashtag #proiussoli)


comunicato stampa 


Italeñas

David Chierchini, Matteo Keffer, Davide Morandini
Italy, 2013 6'
Sinossi Italeñas unisce le storie di Melina e Domenica. Melina è una ragazza diciannovenne nata in Italia cui è stata rifiutata la cittadinanza perché è stata in Ecuador (il paese di origine dei suoi genitori) per meno di un anno quando ne aveva quattro. Melina e suo padre Omero hanno contattato Domenica, una giornalista peruviana che vive in Italia da 22 anni e si occupa di tematiche legate all'immigrazione. In una trasmissione radiofonica Domenica racconta la storia di Melina e parla dell'iniquità della legge italiana sulla cittadinanza. Un’ingiustizia parallela a quella che anche Domenica subisce, giornalista in Italia da anni, non può diventare direttrice di una testata perchè cittadina straniera.
è possibile sostenere l'iniziativa "Insieme per lo Ius Soli" diffondendo il video di Italeñas su blog e social network
Scheda Tecnica Fotografia: Matteo Keffer
Montaggio: Guido M. Coscino
Musiche: Gianmarco De Candia
prodotto con il sostegno di Open Society Foundations
con il patrocinio di Comitato Italiano per Unicef

chiediamo a tutti di aderire all’iniziativa, diffondendo il video di Italeñas su siti, blog, facebook e twitter, e utilizzando il semplice claim comune INSIEME PER LO IUS SOLI (hashtag #proiussoli) ed il logo dell'iniziativa.


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