Perchè questo nome:

Credo che la verità vada urlata contro ogni indifferenza mediatica e delle coscienze. Perciò questo è uno spazio di controinformazione su tutto ciò che riguarda le lotte sociali. Questo blog è antisionista perchè antifascista. Informatevi per comprendere realmente e per resistere.

Donatella Quattrone


sabato 4 gennaio 2014

LA DELEGAZIONE ITALIANA BLOCCATA DENTRO GAZA DALLA SICUREZZA EGIZIANA

Dal profilo Facebook di
"Preciso che siamo in 27 (alcune persone non sono venute a Gaza e sono rientrate in Italia in anticipo...) e comunque stiamo tutti bene... "Semplicemente" non ci hanno permesso di uscire oggi pomeriggio da Rafah "perchè il border era chiuso" (? era chiuso anche all'ingresso ma l'hanno aperto per farci entrare...).
Comunque attenzione alle notizie che girano... per ora NIENTE ALLARMISMI è solo una questione di tempi che sono saltati. Per ora..."
 
 



Qui l'articolo di Contropiano
 

Sabato, 04 Gennaio 2014 16:49

  Di




La delegazione italiana bloccata dentro Gaza dalla sicurezza egiziana

Gli attivisti italiani, che dopo vari tentativi, erano entrati giovedì a Gaza con la delegazione solidale con i palestinesi sotto assedio, oggi avrebbero dovuto riuscire per tornare al Cairo ma la sicurezza egiziana non ha consentito il transito nel Sinai. Quindi sono dovuti tornare al valico di Rafah. Domani proveranno di nuovo a uscire da Gaza ma niente è scontato se non che hanno il volo domani (domenica). A Gaza sotto assedio da sette anni, rimane difficile entrare ma anche difficile uscire. Si tratta di 34 persone provenienti da diverse città italiane impegnate da anni nella solidarietà con l'ospedale Al Awda di Gaza e nella campagna per il diritto al ritorno dei profughi palestinesi. Nella loro visita infatti si sono recati in alcuni dei campi profughi disseminati dal 1948 nella Striscia di Gaza. 
Questa mattina sarebbero dovuti uscire per fare rientro al Cairo da dove domani (domenica 5 gennaio) sarebbero dovuti ripartire. Ma le autorità egiziane hanno bloccato il rientro adducendo motivi di sicurezza. I 34 italiani sono così dovuti rimanere a Gaza in una situazione di grande incertezza. I familiari hanno contattato l’unità di crisi della Farnesina che si tiene in contatto con l’ambasciata italiana al Cairo responsabile per competenza della Striscia di Gaza. La strada da Gaza al Cairo transita per Al Arish che è lo snodo egiziano più vicino al valico di Rafah. Questa mattina c'è stato un attentato proprio ad Al Arish in cui è morto un soldato egiziano e due sono rimasti feriti.

Foto: La nota inviata alle agenzie stampa questa sera
TRENTAQUATTRO CITTADINI  ITALIANI BLOCCATI DENTRO LA STRISCIA DI GAZA

Si sta mettendo male la situazione per 34 cittadini italiani componenti di una delegazione umanitaria nella Striscia di Gaza. I 34, provenienti da diverse città italiane, dopo essere stati bloccati al Cairo per due giorni, giovedì erano riusciti ad entrare nel Territorio Palestinese dal valico di Rafaj. Hanno visitato l’ospedale Al Awda, con il quale da cinque anni sono impegnati in un progetto di sostegno, e i campi profughi palestinesi disseminati nella Striscia di Gaza dal 1948. Arrivare e uscire da Gaza sta diventando ancora più difficile che in passato a causa della tensione e degli scontri nel Sinai dove transita la strada che porta nella Striscia. Questa mattina sarebbero dovuti uscire per fare rientro al Cairo da dove domani (domenica 5 gennaio) sarebbero dovuti ripartire. Ma le autorità egiziane hanno bloccato il rientro adducendo motivi di sicurezza. I 34 italiani sono così dovuti rimanere a Gaza in una situazione di grande incertezza. I familiari hanno contattato l’unità di crisi della Farnesina che si tiene in contatto con l’ambasciata italiana al Cairo responsabile per competenza della Striscia di Gaza.

N.B. La strada da Gaza al Cairo transita per Al Arish che è lo snodo egiziano più vicino al valico di Rafah. Questa mattina c'è stato un attentato proprio ad Al Arish in cui è morto un soldato egiziano e due sono rimasti feriti.
 
Ultima modifica il Sabato, 04 Gennaio 2014 21:45 
 
 
 
 
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SIRIA: RAPITI CINQUE OPERATORI DI MEDICI SENZA FRONTIERE

gennaio 3, 2014 - 18:03


Sarebbero stati prelevati “per essere interrogati” cinque dipendenti della ong Medici senza Frontiere nel nord della Siria. Lo riferisce la stessa organizzazione secondo cui tra le persone del gruppo coinvolto ci sarebbero medici spagnoli, francesi e tedeschi. “Msf conferma che cinque componenti del suo personale sono stati prelevati ieri sera da un edificio dell’organizzazione nel nord della Siria da un gruppo, apparentemente per essere interrogati”, ha dichiarato la portavoce Samantha Maurin in una nota.
Per proteggere la loro sicurezza, aggiunge Msf, non saranno fornite altre informazioni. Il gruppo ha precisato comunque di essere in contatto “con tutti gli attori coinvolti e le famiglie dello staff, facendo tutto il possibile per ristabilire il contatto con i colleghi”.
L’organizzazione ha sei ospedali e quattro presidi sanitari nel nord della Siria e gestisce un programma per il sostegno a 27 ospedali e 56 ambulatori in tutto il paese, fornendo materiale medico e sostegno tecnico e professionale.

[AdL]

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