Perchè questo nome:

Credo che la verità vada urlata contro ogni indifferenza mediatica e delle coscienze. Perciò questo è uno spazio di controinformazione su tutto ciò che riguarda le lotte sociali. Questo blog è antisionista perchè antifascista. Informatevi per comprendere realmente e per resistere.

Donatella Quattrone


venerdì 29 giugno 2012

Michele Ferrulli

«Michele Ferrulli è deceduto improvvisamente durante un'azione di contenimento accompagnato da percosse di agenti della polizia». All'indomani dell'avviso di fine indagini recapitato ai quattro agenti indagati, giunge la perizia della parte civile a confermare e chiarire il quadro fornito dall'autopsia. A scriverla, ancora una volta, Gaetano Thiene dell'Università di Padova, perito anche nei processi Aldrovandi e Cucchi. Proprio come i legali della famiglia, i ferraresi Fabio Anselmo e Alessandra Pisa. «La causa della morte -si legge nella perizia che Globalist è riuscito a consultare- è stata un violento attacco ipertensivo, verosimilmente precipitato dallo stress emotivo del contenimento, dall'eccitazione da intossicazione da alcool e dalle percosse con tempesta emotova e iperattivazione adrenergica».

Pesava 147 chili Michele Ferrulli ed era alto nemmeno 1 metro e 80. Obeso e iperteso. Il 30 giugno del 2011 stava ascoltando musica ad alto volume a Milano, in via Varsavia, davanti a un bar. Per gli uomini della volante che intervennero era troppo aggressivo e «ostile». Quindi fecero venire un altro equipaggio. Seguì una colluttazione così sopra le righe che i quattro agenti subiranno un processo per eccesso colposo nell'omicidio colposo del Ferrulli. Perché le manganellate di quella sera e le modalità dell'intervento lo fecero fuori.
Alle 22 arrivarono sgommando le volanti. 13 minuti dopo fu avvisato il 113. Mezz'ora di manovre rianimative non servirono a nulla. Alle 22.50 verso l'ospedale si mossero ma l'uomo ci arrivò cadavere. E, il giorno appresso, secondo il pm, i quattro firmarono pure un rapporto artefatto smentiti da un telefonino di nuova generazione che li avrebbe immortalati mentre lo pestavano di brutto che lui era già a terra. L'autopsia del 5 luglio parlerà di insufficienza contrattile acuta del ventricolo sinistro con edema polmonare e cerebrale. La sbornia di quella sera, secondo i medici, non c'entrava nulla con la morte. L'avevano ucciso le botte.
 
Checchino Antonini da Globalist
 

Una graphic novel sulla strage di Viareggio

VIAREGGIO, UNA STRAGE ANNUNCIATA 

Viareggio, una strage annunciata
Viareggio, una strage annunciata 


Viareggio, una strage annunciata 


Viareggio, una strage annunciata


Sceneggiatura e disegni: Gianfranco Maffei
Caratteristiche: 144 pagine, brossura, b/n


Alle 23:48 del 29 giugno 2009, il treno merci 50325 con il suo convoglio di quattordici carri cisterna contenenti GPL deraglia per il cedimento dell’asse del carrello del primo convoglio. Il gas GPL che fuoriesce si incendia al contatto con l’ossigeno provocando la morte di 32 persone e ferendone 25. Diverse abitazioni nella zona dell’incidente vengono abbattute su ordinanza delle autorità comunali perché non più agibili, compreso il sovrappasso principale della stazione, la cui struttura è stata gravemente danneggiata dallo stress termico. Gianfranco Maffei, che nella strage ha perso il cognato, ricostruisce le cause, gli interessi, le dinamiche che hanno portato alla strage del 29 giugno, documentandole con profonda indignazione e commozione.

“Voglio tranquillizzare gli italiani. Tutto ha funzionato. La rete italiana è la più sicura d’Europa. Non sono io a dirlo, ma le statistiche.”
 
Mauro Moretti, Amministratore Delegato di FS



Fonte:


http://www.beccogiallo.org/shop/edizioni-beccogiallo/67-viareggio-una-strage-annunciata.html