I carabinieri del Ris danno un nome certo a tre delle vittime dei nazisti finora rimaste ignote: Marco Moscati, Salvatore La Rosa e Michele Partito
di Redazione 23/03/2012
Tre nuovi nomi tra le vittime di mano nazista avvenute durante l'occupazione di Roma fecero: si tratta di Michele Partito che si aggiunge a quelli di Marco Moscati, Salvatore La Rosa uccisi nel 1944 durante l'eccidio delle Fosse Ardeatine. Rimangono ora nove (su 335) i caduti "noti, ma non identificati" e "ignoti" nei sepolcri del sacrario romano. Gli indizi sulla probabile identità di Moscati (i resti si trovano nel sacello numero 283) e La Rosa (sacello 273) erano emersi già lo scorso anno.
Ora, al termine di ulteriori e complesse analisi, fa sapere il ministero della Difesa, si è raggiunta la "ragionevole certezza" (pari ad oltre il 99% delle probabilità). Mentre per Partito (sacello 155) la probabilità è al 92%. Le indagini hanno avuto impulso dalla richiesta partita dalla comunità ebraica e dall'Anfim al presidente della Repubblica ed al ministro delle Difesa. Il ministero ha chiesto l'intervento del Ris dei carabinieri di Roma per esame del dna dei resti. Sono state, pertanto, avviate ricerche, in Italia e all'estero, per individuare i parenti più prossimi dei caduti "noti ma non identificati", al fine di ottenere il previsto assenso formale per poter prelevare i campioni biologici. L'attività si è prolungata a causa della complessità degli esami su reperti risalenti al 1944 e per assumere ulteriori informazioni di tipo antropometrico, anch'esse utili per l'identificazione.E per ogni nome si dipana una storia. Quella di persone rastrellate dai nazisti (detenuti, fermati, ebrei) e massacrati come atto di rappresaglia per l'attacco partigiano in via Rasella del giorno precedente, che causò la morte di 33 tedeschi.
Marco Moscati, giovane partigiano di origine ebraica che combatteva nei Castelli Romani ed era soprannominato 'Marchello', aveva 28 anni quando fu ucciso alle Fosse Ardeatine insieme al fratello Emanuele. Era stato arrestato dalla polizia fascista dopo una delazione. Aveva tentato di fuggire dal carcere di Regina Coeli ma era stato preso a piazza del Popolo. I parenti di Marco per anni si sono battuti con l'obiettivo di raggiungere l'identificazione dei resti.
Fonte:
http://www.romatoday.it/cronaca/nomi-vittime-fosse-ardeatine.html
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