L'eccidio di Monte Sole (noto anche come strage di Marzabotto, dal
maggiore dei tre comuni colpiti) è un insieme di stragi compiute dalle
truppe naziste del 16mo Reparto Esplorante comandato dal Maggiore Walter
Reder tra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944, nell’area di Monte Sole
in provincia di Bologna, nel quadro di un'operazione di rastrellamento
di vaste proporzioni contro la Brigata Stella Rossa.
Sicuramente l’azione nasce dalla volontà del feldmaresciallo Albert Kesselring di dare un duro colpo ai partigiani della Stella Rossa e ai civili che li sostengono ma, per l’efferatezza e capillarità delle azioni contro semplici civili appare evidente che di fatto lo scopo ultimo è l’eliminazione della popolazione civile in quanto tale.
Gli italiani infatti sono visti come traditori dopo l’armistizio con gli alleati.
Il modus operandi del Reparto comandato da Reder prevede che le varie Compagnie si distribuiscano a ventaglio nella valle in modo da rastrellare tutti i nuclei abitativi e radunare gli abitanti in sacche, per poter poi facilmente procedere alla loro eliminazione fisica.
Alla fine dei sette giorni di operazione si contano 770 vittime civili, fra donne, vecchi, bambini, neonati.
Sicuramente l’azione nasce dalla volontà del feldmaresciallo Albert Kesselring di dare un duro colpo ai partigiani della Stella Rossa e ai civili che li sostengono ma, per l’efferatezza e capillarità delle azioni contro semplici civili appare evidente che di fatto lo scopo ultimo è l’eliminazione della popolazione civile in quanto tale.
Gli italiani infatti sono visti come traditori dopo l’armistizio con gli alleati.
Il modus operandi del Reparto comandato da Reder prevede che le varie Compagnie si distribuiscano a ventaglio nella valle in modo da rastrellare tutti i nuclei abitativi e radunare gli abitanti in sacche, per poter poi facilmente procedere alla loro eliminazione fisica.
Alla fine dei sette giorni di operazione si contano 770 vittime civili, fra donne, vecchi, bambini, neonati.
Immediatamente la stampa fascista nega la strage dalle colonne de Il
Resto del Carlino, additando come menzognere le voci in circolazione;
solo dopo la Liberazione l'entità del massacro è stata resa pubblica.
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