Perchè questo nome:

Credo che la verità vada urlata contro ogni indifferenza mediatica e delle coscienze. Perciò questo è uno spazio di controinformazione su tutto ciò che riguarda le lotte sociali. Questo blog è antisionista perchè antifascista. Informatevi per comprendere realmente e per resistere.

Donatella Quattrone


venerdì 26 ottobre 2012

Al presidente del Cassero e alla comunità Lgbt di Bologna la solidarietà dell'Arci

26 ottobre 2012 | 

Al presidente del Cassero e alla comunità Lgbt di Bologna la solidarietà dell'Arci

Un atto vergognoso che ricorda, nelle modalità e nelle parole usate nel comunicato di rivendicazione, il peggiore  squadrismo fascista.

Uno striscione appeso di notte davanti all’ingresso del Cassero
, storico punto di riferimento della comunità Lgbt bolognese, conosciuto in tutta Italia per le battaglie in favore dei diritti, del rispetto reciproco, del valore delle diversità.

Autore del gesto è Forza Nuova, una formazione che rivendica le proprie radici nazifasciste e che pretende di partecipare alle competizione elettorali con la dignità degli altri partiti. Ma, con  la viltà che ha caratterizzato quella storia, non ha il coraggio di assumersi a viso aperto le responsabilità delle offese razziste che preferisce affidare a uno striscione attaccato col favore delle tenebre.


Bologna, città medaglia d’oro della Resistenza, ha reagito prontamente con le sue istituzioni a questo sfregio, che deve indignarci tutti e farci riflettere sulla necessità di quanto ci sia ancora da fare per estirpare definitivamente quella cultura omofoba che rappresenta una ferita per la nostra democrazia.


Serve l’impegno di tutti coloro che quotidianamente lavorano per l’affermazione dei diritti, ma serve anche che  finalmente il Parlamento approvi quella legge contro l’omofobia che da troppo tempo aspettiamo
. Si compia quest’atto di civiltà di cui, come dimostrano i fatti di stanotte, c’è grande bisogno.

Fonte:

http://www.arcibologna.it/al_presidente_del_cassero_e_alla_comunita_lgbt_di_bologna_la_solidarieta_dellarci.html

2 commenti:

  1. La verità è scritta anche nella cartella clinica quella vera PERò ,perchè dopo qualche mese dalla morte di rICCARDO un psichiatra di Domio ci diede una cartella clinica solo descrivendo numeri. Avete mai visto che l'ospedale vi consegni una cartella clinica solo con numeri? Questo perchè per loro siamo solo numeri. Dalla vera cartella clinica dopo qualche anno- AALLORA- abbiamo scoperto che a nostra insaputa nel luglio del 2005 gli avevano cambiato drasticamente la cura, voi sapete che questo è molto pericoloso per la salute per prima cosa , poi sucessivamente scrivono che varie volte incoraggiavano la famiglia A denunciarlo, e negli ultimi mesi prima della morte hanno insistito di chiamare la polizia diverse volte, insistendo per portarlo via cosi'- SARà FINITA UNA VOLTA PER SEMPRE -ci dissero- noi ci siamo opposti e dopo circa 3 mesi il custode che lavora per il centro del csm di Domio chiamò la polizia .. il giorno dopo come riporta la cartella clinica fa rapporto a Domio - comportamenti clamorosi li chiama- non parla ne di petardi ne del ferimento a sua figlia- non poteva menzionarli dato che non era vero-E questa cartella clinica conferma che Riccardo viveva con i suoi genitori e che quindi non poteva essere di disturbo a NESSUNO in via Grego.Dato che nel mese di luglio i dottori sarebbero venuti con la polizia in casa dei genitori per portarlo via , non ci hanno mai spiegato perchè volevano fare questo dato che non esisteva un TSO, come non ci hanno mai spiegato perchè si sono inventati una motivazione con il custode per buttare giù la porta e colpirlo subito con il piede di porco. Ce da dire che il custode ha l' ufficio sociale nello stabile a anche a disposizione dalla azienda sanitaria un telefonino che è disponibile a tutti dello stabile 24 su 24 se necessitano di assistenza dal distretto 3- che risulta essere il CSM di Domio. Cosi' risulta che il custide era in servizio quella sera QUANDO chiamò la polizia, come lui dice 15 minuti prima dello scoppio del primo petardo, CHI CHIAMò IL CUSTODE QUELLA SERA '? prima che la moglie chiami la CENTRALE di polizia 25 minuti dopo, parlando dei petardi , non era preoccupata per sua figlia ma per l'ascensore che non funzionava. Negli stessi minuti l' ispettore afferma di aver ricevuto dalla CENTRALE notizia del ferimento al timpano di una ragazza. CI CHIEDIAMO COME FACEVA LA CENTRALE A DIRE UNA COSA DEL GENERE QUANDO LA STESSA MADRE NON NE PARLAVA????....

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  2. La verità è scritta anche nella cartella clinica quella vera PERò ,perchè dopo qualche mese dalla morte di rICCARDO un psichiatra di Domio ci diede una cartella clinica solo descrivendo numeri. Avete mai visto che l'ospedale vi consegni una cartella clinica solo con numeri? Questo perchè per loro siamo solo numeri. Dalla vera cartella clinica dopo qualche anno- AALLORA- abbiamo scoperto che a nostra insaputa nel luglio del 2005 gli avevano cambiato drasticamente la cura, voi sapete che questo è molto pericoloso per la salute per prima cosa , poi sucessivamente scrivono che varie volte incoraggiavano la famiglia A denunciarlo, e negli ultimi mesi prima della morte hanno insistito di chiamare la polizia diverse volte, insistendo per portarlo via cosi'- SARà FINITA UNA VOLTA PER SEMPRE -ci dissero- noi ci siamo opposti e dopo circa 3 mesi il custode che lavora per il centro del csm di Domio chiamò la polizia .. il giorno dopo come riporta la cartella clinica fa rapporto a Domio - comportamenti clamorosi li chiama- non parla ne di petardi ne del ferimento a sua figlia- non poteva menzionarli dato che non era vero-E questa cartella clinica conferma che Riccardo viveva con i suoi genitori e che quindi non poteva essere di disturbo a NESSUNO in via Grego.Dato che nel mese di luglio i dottori sarebbero venuti con la polizia in casa dei genitori per portarlo via , non ci hanno mai spiegato perchè volevano fare questo dato che non esisteva un TSO, come non ci hanno mai spiegato perchè si sono inventati una motivazione con il custode per buttare giù la porta e colpirlo subito con il piede di porco. Ce da dire che il custode ha l' ufficio sociale nello stabile a anche a disposizione dalla azienda sanitaria un telefonino che è disponibile a tutti dello stabile 24 su 24 se necessitano di assistenza dal distretto 3- che risulta essere il CSM di Domio. Cosi' risulta che il custide era in servizio quella sera QUANDO chiamò la polizia, come lui dice 15 minuti prima dello scoppio del primo petardo, CHI CHIAMò IL CUSTODE QUELLA SERA '? prima che la moglie chiami la CENTRALE di polizia 25 minuti dopo, parlando dei petardi , non era preoccupata per sua figlia ma per l'ascensore che non funzionava. Negli stessi minuti l' ispettore afferma di aver ricevuto dalla CENTRALE notizia del ferimento al timpano di una ragazza. CI CHIEDIAMO COME FACEVA LA CENTRALE A DIRE UNA COSA DEL GENERE QUANDO LA STESSA MADRE NON NE PARLAVA????....

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