La CACCIA
alle STREGHE
      alle STREGHE
ovvero:
      
      
UN MILIONE DI DONNE
TORTURATE E UCCISE
dalla CHIESA CATTOLICA
nell'arco di 5 secoli
TORTURATE E UCCISE
dalla CHIESA CATTOLICA
nell'arco di 5 secoli

      Fra il 1227 ed il 1235
      fu instaurata l'Inquisizione contro le "streghe" e contro gli 
      "eretici" con una serie di decreti papali.
      Nel 1252 Papa 
      Innocenzo IV autorizzò l'uso della tortura per estorcere "confessioni" 
      di stregoneria da parte delle donne sospettate. Questo papa criminale alla 
      sua morte fu sepolto nel Duomo di Napoli con una iscrizione che inizia con 
      queste parole: 
      Hic superis dignus, requiescit Papa benignus...
      Successivamente, Alessandro 
      IV diede all'Inquisizione ogni potere di torturare ed uccidere, in 
      caso di stregoneria coinvolgente l'eresia.
5 Dicembre 1484: Papa 
      Innocenzo VIII emette la bolla “Summis desiderantes affectibus” 
      sulle streghe, che ordinava di inquisire sistematicamente, per scoprire 
      torturare e giustiziare le streghe in tutta Europa. 
      
      Nel "Malleus Maleficorum" 
      (il maglio delle streghe) una sorta di "Manuale del perfetto inquisitore", 
      gli "esperti" 
Frontespizio della bolla
      Summis desiderantes affectibus
della Chiesa Cattolica (ovvero i frati domenicani 
      Heinrich Kramer Institor e Jacob Sprenger) elencavano dettagliatamente quello 
      che combinavano le streghe: «uccidono il bambino nel ventre della 
      madre, così come i feti delle mandrie e dei greggi, tolgono la fertilità 
      ai campi, mandano a male l’uva delle vigne e la frutta degli alberi; 
      stregano gli uomini, donne, animali da tiro, mandrie, greggi ed altri 
      animali domestici; fanno soffrire, soffocare e morire le vigne, 
      piantagioni di frutta, prati, pascoli, biada, grano e altri cereali; 
      inoltre perseguitano e torturano uomini e donne attraverso spaventose e 
      terribili sofferenze e dolorose malattie interne ed esterne; e impediscono 
      a quegli uomini di procreare, e alle donne di concepire…». 

Dal 1257 
      al 1816 l'Inquisizione torturò e bruciò sul rogo milioni di persone 
      innocenti. Erano accusate di stregoneria e di eresia contro i dogmi 
      religiosi e giudicate senza processo, in segreto, col terrore della 
      tortura. 
Se 
      “confessavano" erano dichiarate colpevoli di stregoneria, se invece "non 
      confessavano" erano considerate eretiche, e poi arse sul rogo. Non 
      sfuggiva nessuno. 
Alcune erano 
      sottoposte alla prova della pietra al collo, la presunta colpevole veniva 
      cioè gettata in acqua legata a una pietra. Se annegava era innocente, se 
      invece restava a galla era una strega... in ogni caso moriva! 
In tre secoli 
      alcuni storici hanno stimato che furono sterminati nove milioni di 
      streghe, all'80% donne e bambine. Le donne venivano violentate 
      oltre che torturate; i loro beni erano confiscati fin dal momento 
      dell’accusa, prima del giudizio, poiché nessuno era mai assolto. 
      
La famiglia 
      intera veniva spossessata di ogni bene; si dissotterravano persino i morti 
      per bruciarne le ossa. 
Il Malleus 
      Maleficorum stabiliva che la strega accusata doveva essere "spesso e 
      frequentemente esposta alle torture". Le cacce alle streghe erano 
      campagne ben organizzate, intraprese, finanziate ed eseguite dalla Chiesa 
      e dallo Stato.
Questo 
      regime di terrore durò cinque secoli, sotto la benedizione di almeno 70 
      papi, tutti in qualche modo compromessi con questi orrendi crimini.
      1676: Un frate, 
      con il crocifisso in mano, annuncia ai condannatiil giudizio della Chiesa che li condanna ad essere bruciati vivi.
A cosa serviva il terrore? A dominare e sfruttare le popolazioni, 
      sottomettere i ribelli, imporre una religione non voluta dal popolo e 
      arricchire i dignitari (le autorità religiose) e i loro complici (gli 
      inquisitori). Questi ultimi godevano di privilegi particolari ed erano al 
      di sopra della legge.
      Perché le donne costituivano il bersaglio preferito? Perché si voleva eliminare il principio femminile. Il ruolo naturale di guide da esse esercitato nella comunità minacciava il potere delle autorità (principio maschile). Le donne si occupavano della salute (gli uomini imparavano da loro) e trasmettevano le tradizioni; le più anziane arbitravano con saggezza le contese. Avevano un potere e una forza naturali, incarnavano la sovranità del principio femminile con i suoi valori di conservazione, protezione, aiuto reciproco, condivisione... trasmettevano forza alla popolazione.
      1549: Le donne bruciano... i 
      frati assistono con atteggiamento rilassato,impugnando i crocifissi. Un soldato, addirittura, si scalda le mani.
Alcune personalità famose caddero vittime dell’Inquisizione. La più nota è senza dubbio Giovanna d'Arco, la pastorella che assunse il comando dell'esercito, salvò la Francia dall'invasione nemica e rimise in trono il legittimo sovrano. Fu però accusata di stregoneria ed eresia perché indossava i pantaloni e cavalcava come un uomo e fu quindi bruciata viva. Ora però è canonizzata.
Uomo o donna, chiunque usasse la testa costituiva una minaccia alla ricchezza e al potere di una minoranza di privilegiati e andava quindi eliminato.
Una donna 
      simile veniva giudicata una strega e bruciata, dopo di che ci si 
      impadroniva dei suoi beni. Qualunque donna non sposata dotata di 
      un'abilità insolita o caratterizzata da un tratto particolare (per esempio 
      i capelli rossi) rischiava l'accusa di stregoneria e quindi la morte. 
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