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Donatella Quattrone


martedì 4 giugno 2013

CONTINUANO DURI GLI SCONTRI IN MOLTE ZONE DI ISTANBUL

Lunedì 03 Giugno 2013 22:20 


22.00 - Continuano duri gli scontri in molte zone di Istanbul. In molti casi i celerini turchi hanno coperto i loro codici identificativi stampati sui loro caschi, segnale non certo incoraggiante. Molti attivisti segnalano che in vaste aree della Turchia è impossibile questa sera accedere a twitter. Anche questa sera si è ripetuta la protesta delle luci, alle 21, con migliaia di case che a quell'ora hanno acceso e spento le luci a intermittenza mentre la gente picchiava su pentole e altre stoviglie, o suonava i clacson delle auto, in una sorta di 'cacerolazo' contro Erdogan e la repressione. 

 

20.20 - Gli scontri sono ripresi anche nel popolare quartiere di Besiktas, a poca distanza da Taksim, dove da giorni migliaia di manifestanti protestano davanti agli uffici del Premier Erdogan, parte dei quali ieri sono stati attaccati e incendiati. I manifestanti cercano di proteggersi rafforzando le barricate con enormi contenitori d'acqua che hanno fatto rotolare giù dalle vie che portano a Taksim. Anche ai margini della piazza principale gremita di manifestanti gli scontri stanno aumentando di intensità, la polizia sta di nuovo usando i gas lacrimogeni contro i dimostranti che proteggono il Gezi Park.

20.00 - Piazza Taksim a Istanbul si è di nuovo riempita, sono moltissimi i manifestanti che l'hanno raggiunta da ogni parte della enorme megalopoli. All'inizio la manifestazione è andata avanti tranquilla ma poi ai margini della piazza, nelle vie che scendono verso la costa, sono scoppiati di nuovo scontri con le forze di sicurezza in assetto antisommossa che al contrario di ieri non si sono tenute alla larga e hanno più volte provocato i manifestanti. La polizia sta di nuovo facendo ampio uso di gas lacrimogeni, spray urticanti e granate assordanti e gli scontri aumentano di intensità.

19.00 - Ad Ankara la Polizia continua a inondare i manifestanti riuniti in piazza Kizilay, nel centro della città, con i gas lacrimogeni e le pallottole di gomma, a volte sparati anche dagli elicotteri o dalla sommità degli edifici più alti. Le forze di sicurezza nel pomeriggio hanno bloccato circa 1500 studenti di Scienze Politiche e altri 600 di Giurisprudenza che volevano entrare in piazza indossando le loro cappe. 
 

 Ultima modifica Lunedì 03 Giugno 2013 23:05


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