13 dicembre 2011
Chi sono  i senegalesi sterminati a Firenze dal nazista citato con tanto di nome e  cognome, affinché sia celebrato come un eroe dai suoi amichetti  dell’estrema destra? Se lo chiede Baruda  ma in generale ce lo chiediamo  tutt*. Perché per i quotidiani questi  invisibili continuano a non  avere un nome? Condannati alla clandestinità  e poi all’invisibilità  pure da morti. Modou Samb, 40 anni, ucciso; Mor  Diop, 54 anni,  ucciso; Mustafa Dieng, 34 anni, in ospedale; Mor Soughou,  32 anni, in  ospedale;  Cheikh Mbengue, 42 anni, in ospedale; per la  cronaca.
Un fascio razzista  che frequenta Casapound,  quell’organizzazione neofascista coccolata da  sindaci e amministratori,  come quelli che concedono loro di poter  avere patrocini e aule e luoghi  per poter divulgare l’espressione del  fascismo.
Poi c’è quell’altra, forza nuova, che  avete rotto tutti quanti con il vostro  odio contro la gente perbene  dato che oggi i fascisti vengono portati in  un palmo di mano e gli  antifascisti si fanno la galera o finiscono  accoltellati o sprangati  per le strade.
Poi c’è la Lega  Nord, l’altro  covo di bastardi razzisti che cominciarono a Firenze a  fare i turni di  sorveglianza con le camicie verdi in San Lorenzo dove i  senegalesi  facevano mercatino per vendere due cose che non disturbavano  nessuno.  Ma già che i bottegai della Firenze turistica gli stranieri li  vogliono  tutti a spacciare perché se invece investono in oneste  attività, tipo  aprire negozi di kebab, impongono restrizioni e veti ché è  più  importante la difesa della cultura locale.
Cultura  un  cazzo, io che Firenze la conosco di cultura ce n’è più niente salvo  la  mentalità bottegaia e nazista che fa nascere comitati di quartiere   contro quella grande minaccia che è considerato l’immigrato. E  l’abbiamo  visto negli anni scorsi il Cioni, assessore alla sicurezza  con Dominici  allora sindaco, che con il suo regolamento contro il  degrado urbano  inseguiva tutto e tutti, dallo sterco di cavallo alla  scorreggia priva  di autorizzazione. E quei vigili impettiti nelle  piazze che vanno  all’inseguimento dei senegalesi che sono costretti a  raccogliere la roba  e scappare perché a vendere due stampe dei  monumenti che ci ritroviamo  sai che furto a danno dell’umanità.
Gran belle merde,   tutti quanti. Ricordo quell’agosto che il movimento antirazzista aveva   smollato per andare in vacanza, giusto quando i presìdi in solidarietà   agli stranieri erano in pausa e allora partì il raid della polizia che   fece rastrellamento fin dentro i telephon center, dove fermavano tutti  e  li deportavano al centro di identificazione ed espulsione di  bologna.
Firenze dal  volto umano che insegue i  rom e li degrada agli angoli più oscuri dei  dintorni della città e poi  la cooperazione e il volontariato e cotanta  sensibilità profusa che  sembra solo tanto ipocrita business per fare  denaro e pulirsi la bocca  con termini quali “integrazione” e cose simili  che poi nella pratica  non vengono attuati.
E l’attuale sindaco, che  polso fermo, che novità estrema, lui, il rottamatore che  rottama tutti  meno che la cultura nazista che permea tutta la città e  che si respira  ovunque.
L’odio genera odio e a Firenze l’odio  contro i senegalesi nasce dai bottegai, dagli  amministratori, da quelli  che volevano avere consenso tra le masse  ipocrite di imprenditori  egoisti, quelli che ci vogliono a passeggio  solo il turista americano o  giapponese, quelli che lo straniero mai  perché le mura di Firenze sono  aperte ma in realtà i cervelli di certa  gente che vive la città sono  ancora chiusi.
Lo so perché la  vedo, questa  città provinciale e bigotta che nella sua speranza include  solo di  poter eccellere coi vini e con le cupole e poi se ne sbatte di   investire sull’umanità. Ma quanti bei negozi che vedi lì a passeggio. Ma   quanta indifferenza e quanto è disumano quello che è accaduto. Ed è   bene che si interroghino tutti quanti su dove stanno le responsabilità   di quanto accade perché Firenze è bella, i fiorentini sono gran persone   ma se non fanno in fretta a espellere la merda che hanno in grembo non   ne rimarrà più niente.
Bisogna andare in piazza,  tutti quanti, assieme ai senegalesi e a tutte le persone  offese perché  quello sterminatore non è da solo ma è figlio di gente che  fa schifo e  che istiga quotidianamente all’odio contro le altre etnie.
Tutti in piazza,   contro i fascisti, contro quelle feccie, contro chi odia e chi  stermina  e uccide. Contro quelli disumani che attizzano incendi nei  campi rom e  si mettono a sparare a caso contro uomini perché di un  colore di pelle  diverso dal proprio.
Fuori i fascisti da tutte le città.
Solidarietà a tutte le persone colpite da questo sterminio.
Ps: ovviamente  la polizia immaginiamo al momento  se ne freghi di andare a perquisire  le sedi degli amici di estrema  destra del terrorista. Piuttosto starà  sorvegliando i senegalesi per  caricarli nel caso esprimessero qualcosa  di più visibile di un “cortese”  pianto…
Fonte:
http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2011/12/13/strage-razzista-a-firenze-fuori-i-fascisti-da-tutte-le-citta/
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